Casta, politica e indennità: ancora poche ore per poter firmare a Senigallia
L'Infocittà di piazza Manni preso "d'assalto", il termine è giovedì 26 luglio alle 12:30
“Ma lei da dove l’ha saputo che si poteva firmare? Ma in tv non ne hanno parlato“. Oppure: “Non lo dicono perché non vogliono che la gente firmi“. E ancora: “Gli dovremmo togliere del tutto lo stipendio“.
A poche ore dal termine per il referendum sull’abrogazione (dell’Art. 2 della legge 31 Ottobre 1965, n. 1261 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 20 Novembre 1965, n.290) di una parte delle indennità per i parlamentari sono questi alcuni degli umori, delle domande e dei commenti che circolano all’ufficio relazioni con il pubblico e Infocittà di piazza Mannni.
Con l’abrogazione della disposizione di cui all’Art. 2 della legge 1265, n. 1261, ai Parlamentari non verrebbe più corrisposta la “diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”, norma che prevede un “rimborso spese” in cifra fissa uguale per tutti e senza l’obbligo di dimostrarne l’effettiva spesa.
Non era certo difficile capire cosa pensassero gli italiani dei compensi per i loro rappresentanti politici, ma forse il numero dei cittadini di Senigallia che si sono recati in centro per apporre la loro firma sta superando le aspettative per un’iniziativa del movimento Unione Popolare di cui molte persone non erano e non sono a conoscenza. I media tradizionali non ne parlano e di ciò che passa su internet ancora qualcuno non si fida.
Per poter firmare c’è ancora poco tempo, pochissimo: l’Infocittà di piazza Manni, a Senigallia, chiuderà la raccolta delle firme giovedì 26 luglio alle ore 12:30.
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