Senigallia: Silvana Amati “approvare una legge contro la vivisezione animale”
La senatrice del Pd a favore della proposta comunitaria già votata con favore alla Camera
“Il sequestro da parte della magistratura dell’allevamento ‘Green Hill’ di Montichiari, in provincia di Brescia, che ospitava in condizioni insostenibili migliaia di cani ‘beagle’ è una conferma della veridicità di tante denunce e una bella notizia, oltre che per i poveri animali, per le associazioni animaliste, e per tutti quelli che in questi mesi si sono battuti, nelle istituzioni e nella società, anche con dimostrazioni davanti i capannoni, per la chiusura della struttura considerata un vero lager”.
Lo dice la senatrice Silvana Amati, coordinatrice del Pd per la tutela degli animali.
“Ora si tratta di impegnare il Senato – continua Amati – a concludere quanto prima l’approvazione della legge Comunitaria che, all’articolo 14 nel testo già approvato dalla Camera, vieta l’allevamento di animali destinati alla sperimentazione, impone l’uso dell’anestesia per i test e incentiva il ricorso a metodi alternativi alla vivisezione”.
attendiamo che ratificate la legge contro la tortura in Italia. E' già bella e pronta, manchiamo solo noi in Europa, cosa aspettate? Sono passati anni ormai, è passato un G8 con dei ragazzi massacrati di botte nella scuola Diaz. Li hanno accusati di abuso d'ufficio a quei poliziotti visto che non vi è altro reato per il quale possono essere accusati. Possiamo parlare di Cucchi, Aldrovandi e tanti altri che hanno subito torture da parte degli organi di Stato senza che questi venissero condannati per il giusto reato commesso. Cosa deve pensare un cittadino del suo Stato? Che politicamente è più importante un cane che la sua incolumità e la tutela dei suoi diritti di fronte lo Stato?
"L'Italia senza una legge sulla tortura tradisce la convenzione europea"
Cesare Beccaria non avrebbe mai immaginato che due secoli e mezzo dopo il suo Dei delitti e delle pene l'Italia sarebbe stata ancora priva di una legge contro la tortura. E la lettera che Amnesty International ha inviato al governo ricordandogli l'impegno a introdurre il reato, impegno violato da 25 lunghissimi anni, è un atto d'accusa che ci umilia.
Era il 1987, quando l'Europa invitò gli Stati membri a ratificare la convenzione contro la tortura. Alla Casa Bianca c'era Ronald Reagan, al Cremlino Michail Gorbaciov, la Dc aveva il 34% dei voti, Napoli era in delirio per lo scudetto vinto grazie a Maradona, mezza Italia era innamorata di una Whitney Houston apparsa bellissima a Sanremo e i membri di un gruppo di ricerca di Pisa giravano gli atenei per spiegare come avevano fatto a collegarsi per la prima volta a Internet, di cui quasi tutti ignoravano l'esistenza.
Insomma, era tantissimo tempo fa. Già il 7 marzo 1988 l'Ansa segnalava che il governo maltese aveva provveduto a ratificare la convenzione europea e spiegava che «il governo italiano l'ha firmata ma non ha ancora proceduto alla sua ratifica». Quattro anni dopo, la stessa agenzia titolava «Onu: Italia assolta con riserva» e raccontava lo stupore del giurista svizzero Jospeh Voyame, presidente del comitato internazionale: «Siamo stati molto sorpresi nell'apprendere che lo Stato italiano non è responsabile degli atti illegali eventualmente compiuti dai suoi agenti». ...O come i ragazzi vittime delle violenze nella caserma di Bolzaneto e nell'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 genovese del 2001, ragazzi che secondo i giudici furono trattati in modo «inumano e degradante ma non esistendo una norma penale, l'accusa è stata costretta a contestare agli imputati l'abuso d'ufficio».
[Fonte: Corriere della Sera - Gian Antonio Stella]
Non riusciamo proprio CULTURALMENTE a fare il seguente passaggio: NON "per gli uomini" e POI "per gli animali", ma "per gli uomini" e "per gli animali" INSIEME. Non costa niente.
Tra parentesi, allora potremmo trovare altre mille cose più importanti persino del contrastare la tortura di Stato. Potremmo rinunciare per una anno (faccio un esempio) a vacanze, divertimenti, cene con gli amici e donare quanto risparmiato ad Amnesty International. Potremmo decidere di fare delle vacanze-etiche in qualche posto in cui c'è bisogno di volontari per qualche scopo umanitario. Ma, per favore, basta con questa storia che "prima degli animali di sono le persone".
Comunque, grazie Senatrice per il suo aiuto.
penso che quello che sia successo con Green Hill sia un ottimo risultato e apprezzo che si facciano leggi per la protezione degli animali. Giustamente le due cose devono andare di pari passo senza togliere niente a nessuno. Però qui vedo che ci si batte in Senato per questa cosa mentre sull'altra si tace ad oltranza. Sarà che fa più presa nelle persone parlare di povere bestioline vivisezionate e alzare la bandiera della solidarietà che parlare di ragazzi, con tutti i loro difetti, massacrati e torturati dallo Stato. L'amore non ha confini, ma forse il voto dell'elettore supera l'amore per i propri cittadini.
I diritti non penso debbano mai essere messi in contrapposizione tra loro.
Vedo una oggettiva coerenza tra il mio tradizionale impegno per i diritti umani e la responsabilità che oggi ho per il PD nazionale nel settore tutela animali.
Chi vuole potrà verificare sul mio sito che la proposta di legge sul reato di tortura che è stata depositata per prima in questa legislatura porta la mia prima firma-
Oggi dopo anni di accantonamento, evidentemente politico, la si sta discutendo in Commissione Giustizia al Senato con qualche speranza di vederla approvata.
Su questo tema abbiamo provato più volte a superare gli ostacoli presentando emendamenti corrispondenti in diversi atti, senza successo. Evidentemente per mancanza di una maggioranza che li votasse, unico strumento per arrivare al risultato da tutti auspicato.
Credo comunque che il taglio delle corde vocali dei cuccioli del green hill pronti per la vivisezione, fatto perché i loro lamenti non disturbino gli operatori quando li “usano” non sia meno degno di attenzione , di pietas e di impegno politico.
Garantisco che il risultato finale è altrettanto difficile per gli interessi in campo, non tutti e non sempre nobili, ma assai robustamente sostenuti da lobby considerate anche autorevoli.
Sen. Silvana Amati
"In quello stesso anno Silvio Berlusconi, all'opposizione contro una sinistra assai distratta sul tema, firmava un'interrogazione parlamentare: «Perché nell'ordinamento italiano non è stato ancora introdotto il reato di tortura?». Indignatissimo, sosteneva: «Severe critiche sono state mosse all'Italia, nell'ultimo rapporto del Comitato per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, a causa di tale mancanza...». Due anni dopo andava al potere, salvo la parentesi prodiana, per un decennio. E il reato di tortura? Ciao.
Peggio, il 6 febbraio 2009 il Consiglio italiano per i rifugiati registrava amaro: «Ieri il Senato, durante le votazioni riguardanti il cd "Pacchetto sicurezza 2" ha respinto per appena 6 voti (123 sì, 129 no, 15 astenuti su 268 votanti) l'emendamento sostenuto dalla sen. Poretti e dal sen. Perduca insieme ad altri 70 senatori di opposizione e maggioranza per l'introduzione del reato di tortura nel nostro codice penale...». La risposta del governo fu indimenticabile: la definizione del reato era «troppo vaga». Si trattava della traduzione letterale della Convenzione Onu. Già adottata da tutti i Paesi civili."
Questa storia va avanti da 25 anni e non sono pochi. Si potrebbe dire la stessa cosa sulla ratifica dei trattati europei e internazionali sulla lotta alla corruzione. Il dubbio, lecito, per noi cittadini è che ogni volta che qualcosa va a colpire direttamente o indirettamente la politica di "palazzo" si prende tempo, si discute, si sollevano dubbi, si contesta, ci si scorda e così via... Quando invece si tratta di una cosa che colpisce direttamente i cittadini non si perde tempo. Quante volte abbiamo sentito dirci "va fatto perchè ce lo chiede l'europa", non per ultimo il pareggio di bilancio obbligatorio che sostanzialmente ci toglie quell'ultima parte di sovranità che spetta al cittadino, approvato in silenzio e in tutta velocità. Oppure il discorso delle pensioni (ce lo chiede l'europa) oppure ancora la Costituzione Europea, nemmeno discussa con i cittadini italiani, approvato di gran fretta e nelle stanze chiuse del palazzo.
Non vorrei andare fuori tema ora, era per ribadire la portata mediatica e legislativa che si da per certe cose e non per altre, altrettante se non forse più, importanti.
Saluti
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