Senigallia: il Comune premia la professoressa Maria Di Rosa
L'insegnante, 90 anni, torna ancora abitualmente nella città dove ha vissuto
Maria Di Rosa, all’invidiabile età di 90 anni, torna ogni estate nella sua Senigallia.
Ricorda che, per andare a spiaggia negli anni ’20, veniva una carrozza a cavallo, ombreggiata da una tendina bianca tesa con quattro nappi, guidata da “Ciancagnin”, un personaggio che tutti conoscevano. Si fermava davanti a San Filippo, all’angolo di via Cavour e via Umberto I° (oggi Fratelli Bandiera), dove era la casa del bisnonno Almachilde Chiarini, podestà di Senigallia.
Era bambina, quando il nonno Nazareno Pierpaoli, allora Sindaco della Città e in seguito Preside del Liceo Perticari, marito di Penelope, figlia di Almachilde Chiarini, la portò con orgoglio a vedere la Rotonda a Mare in costruzione.
Maria, ragazza minuta dal temperamento di fuoco, frequenta l’Università di Napoli presso l’Istituto Orientale dal 1939 al ’43, ma torna a Senigallia d’estate con sua mamma Ada Pierpaoli pur essendoci la guerra.
Nel ’44 sbarcano gli americani e Napoli crolla sotto le bombe. Maria parte con sua Mamma, dottore in chimica, per andare a lavorare a Wattens (allora in Germania, ora territorio austriaco) e, pur essendo molto giovane, ottiene un posto d’interprete presso Swarovski. Qui conosce Lucien Di Rosa, si sposano, nascono tre bambini e vivono per 10 anni a Parigi, infine si trasferiscono a Losanna definitivamente. Comunque a Senigallia continua a tornare con i suoi bambini, di cui l’ultimo ha frequentato il Liceo Perticari.
Maria parla perfettamente quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco) e il russo per leggere Pouchkine – dice lei – perché “poesia e letteratura non si possono leggere su testi tradotti, si perde l’armonia delle parole”. Quando il marito Lucien muore, nel 1983, Maria lavora come insegnante e guida per gli stranieri che visitano la ditta Nestlé a Broc.
La sua grande passione per la musica è stata coltivata dall’educazione materna senigalliese: tutti in famiglia amavano l’Opera Lirica e suonavano il pianoforte come lei, che predilige Wagner, Mozart e ritiene incomparabili i Lieder di Schubert.
Maria non ha perso il rapporto con Senigallia, con il luogo e con certe care abitudini come: il cappuccino della Saccaria, la pizza di Mancinelli, la sosta mattutina al Foro Annonario. Non ha perso quella relazione fatta di piccoli gesti che “dona piacere all’esistenza e fornisce quell’equilibrio psichico e sentimentale importantissimo per vivere con serenità”.
Senigallia, che è nel suo DNA, ha l’attrazione dei ricordi, delle cose desiderate e dei sogni.
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