Senigallia ospita la terza tappa del festival al femminile “Non a voce sola”
La rassegna itinerante porterà il 19 luglio Massimo Recalcati in piazza Roma a parlare di desiderio
Si svolgerà giovedì 19 luglio sulla spiaggia di velluto il terzo appuntamento del festival itinerante “Non a voce sola“. La rassegna di poesia, filosofia, narrativa, musica ed arte al femminile farà infatti tappa a Senigallia alle ore 21:15 nella centralissima piazza Roma con un ospite d’eccezione, Massimo Recalcati.
La rassegna torna a Senigallia dunque dopo che già nel 2010 e nel 2011 aveva ottenuto ampi consensi. Il primo anno una polifonia di voci “rosa” (l’attrice Lunetta Savino, la scrittrice Gianna Mazzini e l’economista Giovanna Galletti) ha già indagato il desiderio femminile, quell’energia che muove, libera espressione della persona, la capacità di desiderare;il secondo anno invece si è divagato sul rapporto della donna con lo “spazio pubblico” con Paola Maugeri.
Per questa terza edizione, lo psicanalista Recalcati – tra i lacaniani più noti in Italia nonché supervisore clinico presso l’Ospedale S. Orsola di Bologna, con numerose pubblicazioni e traduzioni alle spalle – ci porterà a riannodare il “filo del desiderio” grazie anche al suo ultimo libro, Ritratti del desiderio (Raffaello Cortina, Milano 2012).
Come spiega l’ideatrice Oriana Salvucci, il viaggio servirà – grazie anche all’accompagnamento musicale di Elisabetta Rossi (Accademia della Libellula) all’arpa – ad intendere nella sua complessità il fenomeno di cui non si pienamente padroni. Non il desiderio come godimento illimitato, senza legge, privo di responsabilità, compulsivo e irrazionale, ma soprattutto “il desiderio di avere un proprio desiderio“: il desiderio ha con sé la dimensione della veglia e dell’attesa, dell’orizzonte aperto e stellare, dell’avvertimento di una mancanza, avvertimento positivo perché spinge alla ricerca.
“Quello di giovedì (19 luglio, Ndr) è un appuntamento importante – ha commentato l’Assessore alla Cultura del Comune di Senigallia Stefano Schiavoni – perché ci permette di far luce su alcuni aspetti sociali del nostro paese con importanti figure. C’è l’elemento fondante dell’arte, qui intesa come espressione musicale, ma c’è la volontà di riflettere sulla condizione in cui ci troviamo. Per questo ringrazio l’ideatrice Oriana Salvucci, per darci l’opportunità di riflettere senza rinunciare al piacere estetico“.
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