Mestieri che vanno scomparendo anche nel senigalliese: gli impiegati postali
Quelli con esperienza nella vendita verranno riciclati. Dove? In supermercati e ipermercati
“L’Italia è in un percorso di guerra, ma non ho dubbi che la crescita verrà…nel 2013 saranno colti i frutti degli sforzi compiuti…ma il percorso di guerra pacifica non è finito…“. Le parole riportate sono di Monti, che da professore, piglia gli italiani tutti per degli sprovveduti imbecilli.
Prima di tutto, l’uso della parola “Guerra“: di questi tempi ed in simili occasioni dovrebbe andare quanto meno evitato. Non parliamo quindi dell’espressione “guerra pacifica“. Perchè allora i comportamenti usati dalla Polizia Spagnola intervenuta contro i minatori, secondo il Mariolino nostro, dovrebbero andare interpretati come un involontario, casuale, non voluto “fuoco amico“. Ah… che centra la Spagna? Ma non eravamo in una guerra?
Allora prima sono arrivati i bollettini dalla Grecia, dove le Armate della Merkel gli hanno spezzato le reni, ora ci giungono quelli dalla Spagna e tra non molto leggeremo e vedremo quelli che provengono dalle nostre piazze. Ma … ssss … il nemico ascolta e le critiche alzano lo Spread. Alzasse anche qualche altra cosa, farebbe risparmiare economicamente anche le casse della sanità con minor prescrizioni di Viagra. Ed allora anche io “me ne frego“, come pensa cuor di tecnico e come diceva anche buonanima, e urlo, almeno qui, dove nessuno mi sente, che sti tagli, fatti così sono tecnicamente riusciti come quelli di quel marito che voleva fare un dispetto alla moglie.
Prendo in esame gli ultimi, quelli relativi alla decisione di sopprimere alcuni uffici postali.
Attiggio – Avacelli – Castelfidardo – Cabernardi – Castel D’Emilio – Castelbellino – Castellaro – Castelplanio – Castiglioni d’Arcevia – Domo – Gallignano – Loreto Stazione – Monterado – Monterosso Stazione – Palazzo D’Arcevia – Poggio di Ancona – Paterno – Rosora – San Donato – Sant’Elia – Sasso.
Se li contate sono 21 e sono le frazioni e i Comuni che – salvo qualche “Santo” particolarmente ammanigliato al ministero che potrà intercedere in maniera positiva – vedranno chiudere l’unico sportello postale che avevano sulla piazza, perchè non sono più “redditizi”.
Se questo è il metro di valutazione, da domani, ogni servizio prima di essere effettuato, dovrà essere analizzato e certificato se economicamente conviene o meno assolverlo: incidente in parapendio, un ferito in mezzo ai monti, intervengono i volontari che chiamano l’eliambulanza, i VF, il 118.
Facile analizzare che la spesa è alta, la decisione da prendere è veloce ed immediata… “l’uomo del Monte” ha detto che resti lì a crepare, non sei redditizio.
Ma ritornando alle Poste! Hanno obbligato, ripeto obbligato, i pensionati ad aprire quella farsa che è il conto postale per il ritiro della pensione, per evitare che nonna evadesse il fisco con i suoi intrallazzi e che qualche delinquente gli rubasse la pensione, prima ancora che ci riuscissero a farlo i beceri dello stato. Dicevano agli sportelli, che sarebbe stato tutto più facile e sicuro.
Oggi di sicuro c’è che nonna, se vorrà prendere la pensione, dovrà aprire, sempre che esista uno sportello bancario in paese di 3 – 5 mila anime, dove farsi accreditare, non usando più la parola pensione, ma i suoi emolumenti, che lascia la cifra invariata, ma la rende più importante, solo perchè Luisa, la “postina” è stata sbattuta in città – sempre se ha fortuna e non verrà esodata!
– eh…?? No nonna, non sfollata, e-so-da-ta. Si, si…è una parolaccia che sta sempre sulla bocca della Fornero.
Ehh ??? No nonna, non ho detto fornaro, quello è sempre bianco per la farina, quest’altra invece è solo e sempre perchè inc….ta.
Ora leggeremo che non è stato deciso nulla di definitivo, che se ne può discutere, che si sta cercando di ottimizzare un servizio e non di eliminarlo, ed alla fine, i tecnici, quelli che operano ad anni luce dalle esigenze dei “fruitori” e che quindi hanno necessità, dopo gli errori di correre ai ripari, sapranno trovare un punto d’incontro.
Allora io che non sono un tecnico, ma sono solo uno che ogni mese va alla posta centrale di Senigallia (almeno al momento, questa non viene tagliata e mi sento di già un privilegiato), fa la fila come in tempo di guerra (come dice il sor Mario), ed osserva.
Osserva che non ha lo spazio per sedersi, perchè i posti a sedere sono limitati visto che quel poco spazio viene utilizzato per la vendita al dettaglio degli oggetti del PT supermarket; che gli sportelli sono tanti, ma che funzionano non in base al numero delle richieste di un certo servizio in quel determinato momento, ma a compartimenti stagni, come stagni ci si augura che siano sempre gli “attrezzi degli anziani” in attesa del loro turno, e che nel caso proprio non ce la facessero più, l’unico modo per espletare tali necessità sarebbe quella di uscire, e una volta più leggeri, riprendere il numero ed iniziare una nuova attesa.
Suggerisco allora, sempre che tutto non sia stato deciso: perchè non creare degli uffici mobili, che girino per i paesi, con orari ben definiti, assolvendo le necissità di nonna e salvaguardando quello che più interessa al ragioniere di turno: la redditività! Credo che 5/6 mezzi per le 21 sedi in bilico, per le 8 ore lavorative giornaliere siano sufficienti. Almeno 5 Luisa si potranno salvare dall’essere toccate da quell’orrendo termine che l'”acida” s’è inventata.
Si, lo so, è giusto! E’ un’idea semplice e posso comprendere che, proprio perchè troppo semplice, non potrà essere presa in considerazione.
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