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“Persi nella Mancha”: Arvultùra Senigallia mescola arte, gastronomia e solidarietà

Il 13 luglio mostra, degustazione e spettacolo teatrale ispirato al "Don Chisciotte" di Cervantes

Optovolante - Ottica a Senigallia
Mostra, degustazione e teatro a cura di "Arvultùra"

Lo Spazio Comune Autogestito Arvultùra organizza per venerdì 13 giugno un’altra serata all’insegna dell’arte, della gastronomia e della solidarietà.– h.19:30: “Voglio dire sempre sì“, inaugurazione della mostra personale di Alessandro Moscatelli. A cura di Nicoletta Carvevali.

– h. 19:30: “Promuovi la filiera corta“, presentazione/degustazione/apericena a Km Zero con prodotti marchigiani.

– h. 22: “Persi nella Marcha“, spettacolo teatrale ideato e recitato da Luca Ardenghi e Jacopo Mancini.

“Persi nella Mancha”, ispirato al “Don Chisciotte della Mancha” di Miguel Cervantes, prevede azioni e narrazioni grottesche, comiche, assurde, poetiche.

Don Chisciotte della Mancha e il suo scudiero Sancho Panza bivaccano in un bosco intorno al fuoco. Don Chisciotte legge poemi cavallereschi e Sancho, ovviamente, mangia.

D’un tratto Sancho afferma che i testi tanto amati dal suo padrone non gli sono comprensibili nè tantomeno gli paiono efficaci per narrare le gesta dei cavalieri.

Sancho di gran lunga preferisce la rappresentazione teatrale: “In piena convinzione io vi dico che non vi è niente di meglio di due uomini in carne ed ossa, ancora con il respiro ed il cuore in forze, per poter inscenare le vicende che si voglion raccontare“.

Don Chisciotte raccoglie la sfida e da qui inizia il gioco.
I due cominciano ad interpretare loro stessi alle prese con le vicende, più o meno note, narrate nel romanzo che li vede protagonisti.

La consapevolezza dell’essere, allo stesso tempo, attori e personaggi è l’originale chiave di lettura del romanzo e, in una situazione pirandelliana ma già proposta dallo stesso Cervantes, la messa in scena si snoda tra il comico, il grottesco, l’assurdo e il poetico.

“Persi nella Mancha” è il frutto dell’esperienza e della conoscenza dei due protagonisti maturata nel campo delle tecniche di narrazione, di commedia dell’arte, di clownerie e delle arti circensi.

Si è partiti dal testo letterario e lo si è modificato in funzione della rappresentazione, mantenendo inalterato lo spirito del romanzo.

Per far questo si sono resi necessari il parziale adattamento del linguaggio e l’aggiunta di elementi visivi e teatrali che contribuissero a mettere in scena, in maniera fedele e rispettosa, il testo di riferimento.

Per realizzare lo spettacolo si è fatto ricorso alle tecniche espressive che caratterizzano il teatro d’attore, il teatro comico, il teatro fisico, il teatro di strada e la narrazione popolare.

Alessandro Moscatelli, artista poliedrico e multicolor, riflette sul caos che lo circonda in maniera sempre
nuova, mai uguale.

Non ha regole, come la sua arte del resto, sempre pronta a tutto. L’atto creativo è un esperimento continuo, che non si esaurisce mai, in costante divenire e in bilico tra pensiero e gesto.

Non ci sono limiti, e attraverso la sua libertà di espressione prende vita l’infinito intorno a noi.

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