Sono passati 30 anni da quella indimenticabile notte spagnola; 11 luglio 1982, Stadio Santiago Bernabeu, Dino Zoff e compagni, dopo aver imposto un perentorio 3-1 ai danni della Germania Ovest alzano al cielo la terza coppa del mondo della storia del calcio azzurro.

La vittoria forse più amata e celebrata di sempre, una febbre che contagiò tutto il paese, compresa Senigallia, con milioni di persone che si riversarono nelle piazze e nelle strade di tutt’Italia.

Una generazione intera ricorda a memoria gli eroi di quella spedizione mundial: era l’Italia di Zoff, Scirea, Cabrini, Tardelli, Antognoni, Bruno Conti e soprattutto Paolo ‘ Pablito’ Rossi, l’uomo della provvidenza che con sei goal nelle ultime tre partite contribuì in maniera decisiva alla vittoria finale. Dai quarti alla finale pablito segnò nell’ordine, la clamorosa tripletta contro il Brasile, la doppietta in semifinale con la Polonia e il primo goal che aprì le danze nella notte magica del Bernabeu.

Una finale che venne seguita da tutta l’italia pallonare e non; milioni di azzurri alle ore 21 dell11 luglio, erano metaforicamente abbracciate in un’immensa curva con il naso incollato a vecchi televisori con il fiato sospeso per quella vittoria che avrebbe trasceso i significati puramente sportivi.

Milioni di Italiani si ricordano con estrema nitidezza dove si trovavano e con chi erano nel momeneto preciso in cui la voce di Nando Martellini rotta dell’emozione gridava ” Palla al centro per Muller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, evviva è finita! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!! “.

Di quel mondiale rimangono tante istantanee che sono diventate patrimonio dell’immaginario collettivo nazionale: Zoff che alza la Coppa, il Presidente Pertini che ad ognuno dei tre goal sussulta con un incontenibile entusiasmo lasciandosi scappare anche un “non ci prendono piu'” dopo il gol del 3-0 e l’urlo liberatorio e la corsa a braccia aperte di Marco Tardelli dopo aver siglato il due a zero.

Ma non solo; per tutta quella generazione che ha assistito a quella notte magica, riamane la sensazione di essere stati testimoni di un qualcosa di immensamente grande e irripetibile, una gioia forse non eguagliata nemmeno dalla nazionale di Lippi del 2006. Per quelli che non c’erano, si può solo  cercare di intuire che notte fù e chiedere ai nostri genitori, ai nonni o ai fratelli maggiori: ‘ Dove eravate quella sera dell’11 luglio 1982?‘.

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