Prima di andare in ferie, il GSA Senigallia invita la comunità a qualche riflessione
"Più rispetto per i cittadini dopo i disagi causati da rifiuti, piano Cervellati, spiagge libere e inquinamento"
Cari amici, il caldo incombe, le temperature aumentano ed anche noi del GSA ci apprestiamo a chiudere per un po’ di riposo. Prima di andare, però, vogliamo lasciarvi qualche nostra riflessione sulla città, piccole schegge di ragionamenti che speriamo vi tengano compagnia sotto l’ombrellone.Avete notato che ci sono sempre meno spiagge libere? Tra rimessaggi e facili concessioni agli amici degli amici, non c’è più un angolo libero per godersi il mare.
Non che in città vada meglio: ombra non ce n’è dopo le ultime operazioni di “maquillage“: se volete leggere il giornale in un posto fresco, ci sono i bar con aria condizionata e consumazione obbligatoria.
Rispettosi delle tradizioni, anche quest’anno abbiamo problemi con la raccolta differenziata: niente raccolta supplementare dell’organico a giugno, forse a luglio, ma non si sa.
Rassegnatevi a tenervi la mondezza in fermentazione dentro casa.
D’altra parte siamo in tempi di crisi e tutti dobbiamo fare sacrifici.
Sacrifici dai quali si svincolano facilmente progetti faraonici da milioni di euro per bretelle, circonvallazioni, strade, cemento, mattoni, ferro, calcestruzzo…speculazione edilizia un po’ vera, un po’ presunta, in attesa di tempi migliori.
Intanto le strade si dipanano con la stessa velocità con la quale aumenta il prezzo della benzina.
Strade per il traffico che sta diminuendo, strade per le merci che stanno diminuendo, strade per colonizzare il territorio in previsione di case, nuovi quartieri, infrastrutture mentre la città non aumenta di popolazione.
Ne abbiamo bisogno? Ragionando con il buonsenso diremmo di no.
Ingorghi, inquinamento, polveri sottili, rumore è quello che abbiamo noi;lo auguriamo anche ai nostri figli? Che progetto c’è per loro, o meglio, c’è un progetto per loro?
Il paesaggio collinare cede sotto i colpi del cemento e dell’abbandono; era la grande battaglia culturale di Sergio Anselmi, qualcuno se lo ricorda? Diremmo di no, a giudicare dall’ultima colata di asfalto che ha investito anche il centro storico coprendo pezzi di vecchia pavimentazione.
Ci viene in mente il piano Cervellati che viene usato come un’arma contundente contro i cittadini del centro: non si possono stendere i panni nel centro storico, ma il bitume può coprire quello che vuole.
Forse il bitume è la metafora di questa città: una sostanza nera, puzzolente, appiccicosa che livella ogni cosa, copre tutto, anche l’ignoranza che c’è dietro queste scelte.
D’altra parte la demolizione lenta e inesorabile della città è iniziata molti anni fa con un teatro che non è mai stato un teatro, con una piazza del Duca stuprata da gradini e pavimentazioni in pietra aliena, con un mercato trasformato in un salotto di cui nessuno sentiva il bisogno, con una Via Carducci trasformata in una piazza sbagliata e abbandonata a manifestazioni di ripiego per farla vivere un po’.
Noi pensiamo che Senigallia meriti più rispetto, così come i senigalliesi che la abitano e ci auguriamo di sentire la voce indignata di tutti coloro che ci fermano per la strada narrandoci il loro disagio.
Cari senigalliesi, facciamoci sentire prima che il bitume dell’indifferenza ricopra tutti noi.
Ah, quasi dimenticavamo: buone vacanze!
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