Senigallia: Roberto Paradisi solidale con Ilaria Ramazzotti
Il consigliere d'opposizione difende la collega del Pd, criticata dall'Assessore Volpini
Piena solidarietà al consigliere comunale del Pd Ilaria Ramazzotti che si è vista richiedere le dimissioni da parte di un assessore del suo stesso partito per aver semplicemente espresso il suo parere sull’aborto.
Personalmente ho sempre stimato l’assessore Fabrizio Volpini, ma sono difficilmente giustificabili le sue uscite giacobine con le quali chiede la testa di suoi colleghi di partito, rei di avere una sensibilità diversa. Il consigliere Ramazzotti, legittimamente, ha condannato la pratica dell’aborto ricordando una verità non offuscabile da attacchi scriteriati e manichei: l’interruzione volontaria di gravidanza è un omicidio.
Per quale motivo allora il consigliere Ramazzotti dovrebbe dimettersi: per aver svelato su facebook che il “re è nudo”? L’impressione è che il Partito Democratico, soprattutto quello locale, non ha gradito la fusione con la componente cattolica (pur mantenendo rapporti idilliaci con la Curia Vescovile).
Ed ogni occasione è buona per ricordare alla minoranza cattolica del partito, che il Pd deve restare una fucina progressista, radicale e post-marxista in cui non vi è spazio per il dissenso. Ma se così è (e così è), il Pd abbia il coraggio di scoprire il proprio volto e faccia scelte conseguenti. Senza reclamare, come sanculotti in piazza, la ghigliottina politica per chi ha semplicemente difeso il valore della vita.
La violenza dei medici obiettori
di Giancarlo Nobile
Coordinatore della Consulta Napoletana per la laicità delle Istituzioni
Poche settimane fa una chiassosa e colorata marcia di protesta si è svolta a Roma, vi erano radunate tutte le associazioni cattoliche, vi erano i gruppi della destra più oltranziste e fasciste, vi erano i partiti che hanno in uggia la nostra Costituzione, vi erano prelati benedicenti e semplici pretini con suorine, vi erano anche gli allegri ragazzotti scout, vi era anche il sindaco di Roma Alemanno, fino a poco tempo fa famoso manganellatore fascista. Questa allegra combriccola vuole che si abolisca una legge dello Stato italiano, la 194, che regolarizza l’interruzione volontaria delle gravidanze.
Ma coloro che si battono contro la 194 cosa vogliono? Vogliono che si ritorni alle “mammane”, che con intrugli pestilenziali e con i ferri delle calze facevano abortire le donne povere, e vogliono far arricchire i medici che per soldi, tantissimi soldi, praticavano gli aborti clandestini per la gente ricca prima dell’entrata in vigore della legge.
Occorre premettere che in Italia non vi è alcuna legge a favore dell’aborto ma vi è una legge che regolamenta questa dolorosa esperienza delle donne prima di tutto, un legge che vuole che vi siano i consultori per aiutare le donne in questo traumatico passaggio. Tutto questo è stato fortemente combattuto e viene combattuto dal mondo cattolico e para cattolico come le formazioni della destra anticostituzionale, si vuole tornare a come era prima, nel paradiso della ‘violenza’ verso le donne, la donna desogettivizzata, priva di dignità nel suo essere persona, nel suo essere pensiero, nel suo essere cittadina. Si vuol tornare alla donna ancella della chiesa che ascolta le sante parole ed accetta tutte le prescrizioni comportamentali dell’esegesi cattolica.
Questo universo che si batte contro la 194 è lo stesso che ha bloccato le grandi riforme laiche, dunque di una democrazia compiuta, che si sono susseguite negli anni 70 del secolo scorso, come quelle degli asilo nido e del tempo pieno nelle scuole, dell’apertura dei manicomi, del divorzio breve e via elencando. Tutte riforme che toglievano penetrazione ideologica e denaro per il Vaticano. Tutte riforme che avrebbero portato l’Italia a primeggiare socialmente. L’opposizione a queste, a volte svolta apertamente ma molte altre esercitata subdolamente penetrando nei meandri del sistema, le ha rese vane, inapplicabili, inutilizzabili.
La legge che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza è sempre stata una di quelle riforme democratiche più contrastate e la più ipocritamente resa inefficace con l’invenzione degli obiettori di coscienza tra i medici e tra i paramedici. Le conseguenze, terribili, sono perfettamente descritte nel libro di Laura Fiore “Abortire tra gli obiettori” (edizione Tempesta): l’autrice ha vissuto in pieno il viaggio negli inferi degli obiettori, è essa stessa la protagonista dei fatti narrati con lucida consapevolezza.
Il libro è una minuziosa cronaca della sua esperienza, un diario scandito da ipocrisia, menefreghismo, leggi posticce; il tutto senza tenere in nessun conto la volontà di chi, con sofferenza, ha deciso di abortire.
Laura Fiore si trova a viaggiare in un labirinto che si dipana continuo e potenzialmente infinito scoprendone artifici e meccanismi che rimandano non a uomini che dovrebbero liberare dall’angoscia e dal dolore sia fisico e psichico i cittadini, ma addetti a far sì che il labirinto si chiuda e serri come una maledizione divina chi si trova nella legittima, almeno per la sua coscienza e per la legge, condizione di dover interrompere una gravidanza. Un viaggio nell’orrore e negli errori voluti per farti sentire in colpa e maledire la tua consapevole volontà. Laura Fiore grida no a questa orribile, meschina, ipocrita macchinazione; si senta pienamente cittadina e dunque pienamente responsabile delle sue scelte
“Abortire tra gli obiettori” diviene il paradigma di quest’Italia decadente che rincorre forsennatamente il passato e precipita nell’irrilevanza storica, economica e sociale. Chi legge il libro, dopo il fremito per la flessibile brutalità descritta, rimane con un brivido di rabbia e una domanda pressante: “è possibile che ciò che è descritto compiutamente accada oggi in Italia?” Sì, accade è accaduto a Napoli con Laura Fiore ed accade spesso nel resto d’Italia, ed è tempo di fermare questa vergognosa prassi.
Il libro è correlato da articoli, riflessioni, analisi sulla legge utilissime per comprendere sino in fondo il valore democratico della 194. Vi è alla fine una intervista al professor Carlo Flamigni che con intelligenza delinea gli spazi e i limiti di questa legge e costringe a una riflessione forte chi è medico ma ha scelto di essere obiettore. Alla domanda se si possono costringere i medici obiettori a praticare l’aborto egli risponde. «No, ma si può costringerli ad andare a fare un altro mestiere. Io non metterei mai un medico Testimone di Geova a fare trasfusioni, e lui non lo chiederebbe mai».
Laura Fiore- Abortire tra gli obiettori- ed. Tempesta, pag. 182, euro 13
Quando una donna incinta abostisce SPONTANEAMENTE (ed i casi sono purtroppo frequenti)? Anche quello e' "omicidio"??? Magari per Paradisi e' omocio anche quando una donna getta il proprio assorbente nel bidone della spazzatura, e chissà quanti genocidi vengono commessi ogni giorno dagli uomini dediti alla masturbazione...! Ma per favore...!
Piuttosto sottolinerei come le posizioni e le opinioni espresse dalla Ramazzotti (centro-sinistra), siano praticamente identiche a quelle espresse da Paradisi (pseudo destra)...Segno che qualcosa, anche obbiettivamente in ciò che ha espresso la Ramazzotti non quadra, quantomeno come allineamento politico. Insomma, non si può avere posizioni conservatrici, integraliste ed al limite del reazionario, se ci si colloca in un partito che ha la pretesa, a torto o a ragione, di difendere i Diritti civili, essere di ispirazione laica, progresssista, riformista, democratico che vuole seguire la scia del francese Hollande.
Fino a quando non si arriva inevitabilmente a constatare che un bambino che sta per nascere (9mesi), comunque dipende e dipenderà sempre dalla mamma che lo porta in grampo.
Paradisi, esattamente come la Ramazzotti che ha inserito delle foto che ho poi rintracciato, e che nel suo formato originale riportano la dicitura "23a settimana", quindi un aborto in Italia già di suo NON LEGALE (!!!), saltano di palo in frasca sparandole talmente grosse da non rendersi nemmeno conto della gravità delle loro affermazioni. Chiacchiere da Bar, appena superiori alle chiachiere che e' possibile ascoltare all'interno delle sedi di Militia Christi (che dovresti conoscere bene anche tu) o similari.
Vogliamo fare passare come "opinioni personali", le affermazioni CONTRO una legge dello Stato, di persone che rappresentano le istituzioni e pertanto garanti della legalità del paese? Va bene. Anzi va benissimo. Ma poi che tutti se lo tengano a mente SEMPRE, e che nessuno si irretisca se le opinioni personali di qualcun'altro, finiscono per colpirli in modo DIRETTO. Opinioni per opinioni...Non sarebbe il caso di concentrarsi su quelle che non sono OPINIONI, ma FATTI ACCERTATI.
Qui, e non penso di parlare solo per me, nessuno ha la sgradevole speranza che le IVG aumentino, così come nessuno può ritenersi felice o entusiasta che una donna prenda la sofferta (SEMPRE!!) decisione di interrompere la sua gravidanza. Mi pare scontato e non ci sarebbe bisogno nemmeno di dirlo. Qui si vuole solo garantire ad un individuo di disporre liberamente del proprio corpo che e' un Diritto inalienabile. Occorre quindi che Paradisi e Ramazzotti, prendano atto che con la LEGGE 194/78, GLI ABORTI SI SONO DIMEZZATI dalla sua istituzione (!). Scagliarsi contro quella Legge, con quella che si configura come una propaganda di bassa lega, visto anche i termini e le parole che vengono utilizzate decisamente a spoposito, significa combattere conto una legge dello Stato CHE FUNZIONA!
E non posso fare a meno di sottolinearti l'idiozia di qualcuno, contemporanemente contro la 194, e contro la diffusione degli anticoncezionali tutti. O sei contro l'aborto, o sei contro i preservativi, insomma! Altrimenti significa che vivi nel pieno di una paranoide sessofobica contraddizione umana, visto che l'unica alternativa che ne rimarrebbe, sarebbe il "voto di castità" che nemmeno chi se la autoimpone andando CONTRONATURA, ovviamente riesce a rispettare!!
Fai bene tu, e la tua Fiamma, a condividere con partiti politici di posizioni diametralmente ed ideologicamente opposte alle vostre, quelle che sono le battaglie politiche finalizzate al "bene dei cittadini" e nient'altro. Encomiabile che i partiti scendano dalle loro posizioni, almeno sulle questioni "pratiche e spicciole", e si adoperino INSIEME per una politica tendente ai fini sociali utili per i cittadini...Magari sempre! Ma per una "buona politica", serva anche approfondire le cose in maniera adeguata...Faccenda che accade raramente come evidenziano certi comunicati e certe prese di posizioni discutibili. Le opinioni personali vanno rispettate a prescindere ed anche quando sono completamente diverse dalle nostre...Ciò che non va rispettato, e' l'intolleranza di un sistema politico con basi filo-clericali, che si basa più su quelle convinzioni intime che sulla reale conoscenza della realtà dei fatti. Sentitamente, un caro saluto.
L'IVG, come dice anche Palin, non te la impone di certo nessuno...E' una libera scelta dell'individuo donna, e come tale va rispettata, proprio perchè non ti riguarda. nessun gruppo e' autorizzato a dire a un adulto che per il suo bene non puo' fare della sua vita quel che sceglie di farne. Ciascun individuo, uomo o donna che sia, e' la persona maggiormente interessata al proprio benessere. L'interesse che chiunque altro puo' avervi e' minimo in confronto al suo. Inoltre l'uomo o la donna piu' ordinari hanno mezzi per conoscere i propri sentimenti incommensurabilmente superiori a quelli di cui puo' disporre chiunque altro. Esiste il diritto a criticare, a disapprovare, a provare sentimenti di risentimento rispetto al comportamento di quella persona, ma non si potrà MAI costringerla a fare cio' che PER NOI e' IL SUO BENE.
Questo ce lo insegna John Stuart Mill nel suo saggio, forse l'unico degno di nota nella storia della filosofia umana, sulla LIBERTA', dal titolo per l'appunto "On Liberty".
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