Edili non pagati: a Senigallia la Si.Bo. occuperà di nuovo il cantiere di Cesanella
Operai e titolari fianco a fianco: "Demoliremo una palazzina per la quale non abbiamo avuto compensi"
Sono pronti ad una seconda azione di protesta, a 80 giorni di distanza dall’occupazione del cantiere edile nel quartiere Cesanella di Senigallia, operai e datori di lavoro della ditta Si.Bo. di Brescia, che continuano a lamentare il mancato versamento dei compensi dovuti ai lavoratori da parte della Soimper di Carmignano sul Brenta (PD).
Il 4 aprile sette operai kosovari avevano occupato il cantiere del palazzo che stavano costruendo all’incrocio tra via Mattei e via Guercino, salendo anche sulla gru, per denunciare il fatto che stavano lavorando da tempo senza essere stipendiati. Placati gli animi e una volta mediata la situazione con l’intervento della Polizia e del Sindaco di Senigallia Mangialardi, si era poi raggiunto un accordo per l’effettuazione dei pagamenti, ma dopo quasi tre mesi la situazione non è tornata alla normalità.
E’ di giovedì 21 giugno l’ultimo incontro con l’ingegner Maurizio Urbinati dell’ERAP, in seguito al quale però gli animi si sono ulteriormente scaldati. C’è stato un confronto anche con gli Assessori di Senigallia Maurizio Memè (Lavori Pubblici) e Simone Ceresoni (Urbanistica), che hanno assicurato pieno appoggio ed impegno nel far stipendiare i lavoratori quanto prima, ma evidentemente non è bastata neppure questa rassicurazione.
L’organico della Si.Bo. afferma di aver percepito solo il 30% delle proprie spettanze, nonostante abbia portato a termine in 3 mesi il lavoro di 6, per esigenze di consegna ma senza che siano ancora state riconosciute le ore extra lavorate.
Dalla Si.Bo. lamentano di aver subìto una truffa, pur ammettendo di aver agito con un po’ di superficialità, attraverso contratti poco chiari sulla metratura dell’edificio da realizzare: “15.000 mq preventivati contro 23.500 edificati, che andando a conteggiare 22 Euro al metro quadro, fa una notevole differenza” ci dicono.
“Nel frattempo – continuano agli addetti della Si.Bo – la Soimper ha ceduto il cantiere a una ditta di Caserta senza avvisarci, lasciando in sospeso tutte le nostre spettanze. Per questo da lunedì 25 giugno saremo in cantiere e lotteremo ad oltranza, fino a quando non verremo a casa con 60.000 Euro: è la nostra ultima offerta”.
Ma non si ferma alla sola ri-occupazione del cantiere, prevista quindi per il 25 giugno, l’azione di protesta di operai e titolari della ditta subappaltatrice: c’è infatti l’intenzione di demolire, se necessario, una palazzina secondaria la cui costruzione non è stata per nulla pagata, affermando che lo faranno andando incontro alle loro responsabilità.
La chiusura è un misto di sfida, esasperazione e attacco: “Non premetteremo alla nuova impresa di entrare in cantiere; siamo stanchi delle varie promesse non mantenute: per la prima volta datore e operai lotteranno insieme. L’ERAP, infine, deve smettere di appaltare con sconti del 45%, perchè così i lavori non si riescono a portare a termine”.
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