Domenica 24 l’inaugurazione della nuova piazza Saffi a Senigallia
E l'ipotesi di dedicarla allo scenografo della Rai Carlo Cesarini trova già molti ostacoli
La nuova e recentemente restaurata piazza Saffi verrà formalmente inaugurata domenica 24 giugno alle ore 18:30. L’annuncio è arrivato direttamente dal Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, mercoledì 20 giugno, quando ha presentato il progetto “Città di lungo corso”.
Il progetto, che prevedeva sia l’intervento del restauro della piazza, sia l’allargamento dell’area pedonale nel centro storico e nella zona Porto (con il completamento e la sistemazione dei sottopassi), è anche una delle prime mosse per l’intitolazione della piazza allo scenografo Carlo Cesarini che si diede il nome “da Senigallia” e al quale l’Amministrazione vorrebbe dedicare un omaggio. Omaggio però ancora fermo allo stato di ipotesi, tutta da vagliare.
E proprio su questa ipotesi si è incentrata la protesta del circolo mazziniano senigalliese e del suo presidente, Luciano Di Marcelli, poi riportata nel consiglio comunale di mercoledì 20 giugno dal consigliere Simonetta Bucari tramite un’interrogazione rivolta al Sindaco. La paura è che venga come cancellata la memoria di Aurelio Saffi, politico e importante figura del Risorgimento italiano, con cui la città identifica a pieno la storica piazza.
Mangialardi, nel replicare, ha spiegato che si trattava solo di un’ipotesi, che ci sono altre soluzioni da prendere in considerazione (tranne quella del futuro quartiere ex Sacelit, dove lo spiazzo principale è già stato “prenotato” per dedicarlo a Mario Giacomelli), ma che lo scopo del gesto era quello di rendere onore ad un personaggio così importante attraverso una piazza o un luogo altrettanto importante e centrale.
Di fatto il Sindaco ha smentito che sia già tutto deciso, anche se ne ha approfittato per ricordare che sono in cantiere altre iniziative simili come l’intitolazione di un altro spazio a Pietro Ghinelli, architetto che progettò il Foro Annonario di Senigallia (1830-35) e il teatro delle Muse di Ancona (1822-27).
di Nicolò Scocchera e Carlo Leone
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