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Senigallia: ottimi risultati per il servizio domiciliare Alzheimer

Il progetto rivolto alle vittime della malattia prosegue nel 2012

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Il morbo di Alzheimer

Avviato a gennaio dello scorso anno, il Progetto domiciliare Alzheimer ha potuto svilupparsi anche nel corso del 2012 grazie al contributo offerto dal Comune di Senigallia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che hanno creduto nell’importanza di mettere a disposizione delle famiglie un’ulteriore opportunità nella rete dei servizi di sostegno ai disagi del nostro territorio.

La modalità sperimentale del servizio ha fornito agli operatori della cooperativa Progetto Solidarietà la possibilità di modulare l’intervento nel tempo, secondo le esigenze dei diversi utenti (oltre 20), e di assicurare a ogni nucleo familiare una proposta di sostegno molto articolata.

Il servizio è nato con l’obiettivo primario di mettere a disposizione della famiglia un operatore esperto in grado di individuare l’intervento più opportuno e gradito al malato dopo un attento ascolto delle sue attese e un preliminare confronto con i suoi familiari. In seguito, ha progressivamente spostato la sua efficacia sull’intero nucleo familiare, dal momento che l’incontro con gli operatori ha aperto alle famiglie uno spaccato più ampio sulla malattia, sui problemi legati alla quotidianità, ma soprattutto sulla dimensione dell’accettazione della malattia e delle reazioni emotive e relazionali cui i familiari sono continuamente esposti, grazie alla condivisione del problema con gli operatori e alla conoscenza di altri sostegni presenti sul territorio (Centro Diurno “Il Granaio”, Gruppo di sostegno, Incontri al Caffè, Associazione di familiari “Alzheimer senza paura”…).

In questo senso il Progetto ha raggiunto risultati insperati: a fronte di costi contenuti, ha infatti prodotto benefici tangibili in termini di soddisfazione di bisogni che sarebbero rimasti inespressi, causando frustrazioni profonde; a fronte di un supporto limitato nel tempo, ha permesso ai nuclei familiari di entrare in contatto con altre famiglie, sperimentando il valore della condivisione e la buona energia che si instaura tra le persone quando si riesce ad uscire dall’isolamento; a fronte di un intervento sporadico, seppure professionale, il rapporto con gli operatori ha permesso l’instaurarsi di relazioni di affidamento molto significative, sia da parte del malato che dei suoi familiari.

È importante sottolineare che il servizio è stato offerto gratuitamente alle famiglie e anche la fruizione di altre iniziative sul territorio non ha richiesto alcuna contribuzione economica.

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