Senigallia: Tullio Pericoli, “Mario Giacomelli il mio ispiratore”
Il disegnatore di Repubblica, in mostra alla Rocca, ricorda il suo legame ideale col fotografo senigalliese
Assai noto per i suoi disegni per i più importanti quotidiani italiani come “Il Corriere della Sera”, o “La Repubblica”, ma anche per il teatro, Tullio Pericoli, le cui opere affiancano quelle di Mario Giacomelli nella mostra “Graffiature”, ricorda il suo legame ideale con lo scomparso fotografo senigalliese.
“Anche se i miei paesaggi sono probabilmente meno noti al grande pubblico delle opere apparse in alcuni quotidiani nazionali – spiega Pericoli – li dipingo da sempre. Questi soggetto mi affascinano, per come sono, per come sono stati, per come potrebbero essere, e per come non potranno invece tornare a essere mai più”.
“Nell’approccio ad essi, due persone mi hanno particolarmente influenzato. Uno è Louis Stevenson e in particolare la sua poesia “La terra del copriletto”. L’altro, è Mario Giacomelli, che sento artisticamente vicino, forse perché nutriti entrambi dalla stessa terra. Diciamo pure che gli ho “rubato” qualcosa”.
“Ritengo che il fotografo di Senigallia – aggiunge Pericoli – abbia cercato di raccontare quella forza sotterranea, rispetto alla superficie, del territorio, del quale rappresenta l’essenza. Ma ci ha fatto vedere anche le rughe della terra, evidenziandone i cambiamenti”.
“Giacomelli, ci diceva anche che vita e terra sono la stessa cosa. Beh – chiude il disegnatore – questo è vero come è vero che il paesaggio influisca sull’uomo e gli dia forma. Per questo dovremmo maggiormente difenderlo, ed amarlo”.
Un’opera di Pericoli “Ricordando Mario Giacomelli”, datata 2008, è stata donata dall’autore al Musinf comunale.
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