Svolta a Senigallia la conferenza provinciale del PD per il lavoro
No alla rinuncia dei diritti dei lavoratori, ma unione di risorse e strumenti
Si è svolta a Senigallia l‘8 giugno la seconda conferenza provinciale per il lavoro promossa dal Partito Democratico.
Sono intervenuti il coordinatore nazionale del dipartimento economia del PD Armando Cirillo, il prof. Ilario Favaretto, l’Assessore regionale al Lavoro Marco Luchetti, il Segretario provinciale PD Emanuele Lodolini i rappresentanti provinciali di Cgil (Franco Sturani), Cisl (Paolo Santini), Uil (Renzo Perticaroli), Cna (Otello Gregorini), il rappresentante del Gis (Enrico Giacomelli) ed alcuni lavoratori di aziende in crisi del territorio.
Oggi il mondo del lavoro, anche nel territorio della provincia di Ancona, sta attraversando grandi difficoltà, a causa del perdurare di una crisi economica profonda che ha messo in ginocchio il sistema produttivo del nostro Paese.
Il Partito Democratico, che è un partito del lavoro e che riconosce come inalienabile il diritto sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione, in questi anni ha tenuto costante il confronto con le forze sociali ed economiche della provincia, avanzando proposte per affrontare il problema in modo serio e responsabile.
Per i Democratici la soluzione non può essere la rinuncia dei diritti dei lavoratori, conquistati con anni di lotte e di impegno. Né può arrivare dalla frammentazione della rappresentanza o dalla contrapposizione di forza fra imprese e lavoratori.
Nell’ambito delle politiche pubbliche per il lavoro e lo sviluppo, il PD ritiene che l’investimento sulle politiche attive per il lavoro possa più efficacemente passare attraverso l’aggregazione delle risorse (anche economiche) e degli strumenti: la gestione della formazione, della riqualificazione, dell’incrocio domanda-offerta, della promozione di auto imprenditorialità
Il contrasto alla precarietà, per i Democratici, può essere efficacemente perseguito e supportato a livello locale attraverso politiche premiali per l’occupazione stabile e di qualità, sostenendo vantaggi (fiscali,tariffari, urbanistici, di contraenza) per le imprese promotrici di buone pratiche (es. utilizzo dell’apprendistato come forma “normale” di ingresso al lavoro, stabilizzazione dei contratti precari, limite all’uso del contratti a termine ed eliminazione delle forme più precarizzanti, organizzazione del lavoro orientata alla conciliazione, investimento in formazione e qualificazione degli skills interni, etc.).
Occorre rinnovare la strumentazione per la salvaguardia, l’innovazione, il sostegno all’imprenditoria, mettendo in campo nuovi strumenti per il supporto tecnico-progettuale, per le garanzie finanziarie ed il credito, per l’insediamento, che “trascinino” lavoro di qualità.
Per i Democratici infine l’investimento collettivo sull’occupazione e sul miglioramento delle condizioni di lavoro sia necessario per lo sviluppo del territorio, la crescita civile e la democrazia: per questo ricercare, sperimentare e sostenere forme di investimento della collettività (Istituzioni e società civile organizzata) sul miglioramento del welfare territoriale a sostegno delle condizioni di vita e di lavoro ci pare una scommessa su cui puntare nell’interesse generale.
Rispetto a questi ambiti di riflessione e proposta a Senigallia i Democratici hanno preso un impegno: continuare a cercare confronto e riscontro intorno alla nostra riflessione, per costruire proposte condivise e trovare strade praticabili alla realizzazione di condizioni di lavoro e di vita migliori nelle nostre comunità. Ma soprattutto ragionare su un nuovo modello di sviluppo per il futuro del territorio e del Paese.
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