Senigallia: Mario Giacomelli e Tullio Pericoli, paesaggi comuni in mostra
Al via sabato 9 giugno alla Rocca un mostra che lega i due artisti marchigiani, uno fotografo e l'altro pittore
Scoprire e mostrare al pubblico le relazioni tra due grandi artisti marchigiani come il fotografo senigalliese Mario Giacomelli, scomparso nel 2000, e il pittore e disegnatore Tullio Pericoli, 75 anni, originario di Colli del Tronto.
E’ questo l’obiettivo di “Graffiature. I paesaggi di Tullio Pericoli e Mario Giacomelli”, una mostra che si inaugurerà sabato 9 giugno alle ore 18 alla Rocca Roveresca, rimanendo poi aperta con orario 8.30-19.30 fino al 23 settembre, all’abituale prezzo d’ingresso della struttura (intero 2 euro).
“Graffiature. I paesaggi di Tullio Pericoli e Mario Giacomelli”, ideata Simona Guerra, vuole dunque costruire un ponte tra i due celebri artisti marchigiani. “L’obiettivo è proprio questo – spiega l’ideatrice – Tutti conoscono le opere di Mario Giacomelli ma in questa mostra si vuole andare nel profondo della visione artistica e umana del fotografo senigalliese»;«chi vede le foto dei suoi paesaggi – aggiunge infatti Guerra – può osservarvi, in superficie, la campagna marchigiana, ma ad un’analisi più attenta può anche scorgervi qualcosa di più intimo, come lo scorrere del tempo. Aspetti che ritroviamo anche nelle opere di Tullio Pericoli, anche lui assai sensibile alla terra e ai paesaggi marchigiani, soggetto di tutte le opere esposte”.
Le similitudini non si fermano qui perché, evidenzia ancora Guerra, «ulteriori se ne trovano ad esempio nel linguaggio usato talvolta da entrambi , o nell’amore comune per la poesia”.
I dipinti di Pericoli, che sarà presente all’inaugurazione di sabato 9 giugno, saranno 24 mentre 16 saranno le fotografie di Giacomelli, scelte all’interno della collezione del Musinf.
A “Graffiature” si accompagnerà un catalogo dal titolo omonimo e un breve video.
“Sarà un’altra mostra di qualità che si aggiungerà a quelle, ancora con protagonista Giacomelli, già inaugurate nei giorni scorsi a Palazzo del Duca ed alla Galleria Arearte e a quella dedicata a Carlo Cesarini aperta alla Rocca”, assicura l’Assessore alla cultura Stefano Schiavoni.
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