2 giugno: a Senigallia nel 1946 il 77% dei votanti optò per la Repubblica
Celebrazioni in tutta Italia a ricordo del referendum che pose fine al sistema monarchico
Celebrazioni in tutta Italia, pur tra qualche polemica dopo il dramma del terremoto, per la giornata del 2 giugno, festa della Repubblica italiana che ricorda il referendum con il quale, appunto il 2 giugno del 1946, la maggioranza dei votanti preferì il sistema repubblicano a quello monarchico.
Dopo 85 anni di regno, l’Italia diventava repubblicana e i Savoia venivano mandati in esilio.
12.718.641 italiani optarono per il sistema poi rivelatosi vittorioso, 10.718.502 vollero continuare ad appoggiare la forma istituzionale che aveva contraddistinto il paese sin dall’Unità.
Dei quasi 13 milioni, oltre 12.000 (per la precisione 12.132) furono i senigalliesi che espressero schede valide per la Repubblica, con una percentuale del 76.77%; le schede valide a favore della Monarchia risultarono invece in città 3.672, pari al 23.23%.
I senigalliesi aventi diritto al voto furono 18.973: di questi votarono in 17.267 con 15.804 schede valide (91.53%) e 1.463 (8.47%) non valide.
23 le sezioni dove si potè votare, delle quali 12 in città, 2 a Bettolelle, Scapezzano, Montignano ed una alle Grazie, a Roncitelli, al Vallone, a Sant’Angelo e a San Silvestro.
Si votò anche per l’Assemblea Costituente: in città il Partito comunista e quello socialista guadagnarono il 23% a testa delle preferenze, la Democrazia cristiana il 21%, il Partito repubblicano il 12%.
Nel novembre 1946 il Consiglio comunale elesse poi la nuova Giunta, con Alberto Zavatti Sindaco e Belardi, Castelli, Coltorti e Pattonico assessori effettivi.
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