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Crisi sismica, la paura viene anche dagli sciacalli

Nell'ultima notte avvertite altre 23 scosse

Terremoto del 20 maggio 2012 in Emilia Romagna: il municipio di Sant'Agostino

Non si ferma la crisi sismica in Emilia; nella notte a cavallo tra il 31 maggio e il 1 giugno, secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) si sono registrate altre 23 scosse.

La più forte è stata a 00:42 con magnitudo 2.9 ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro.

Le scosse più significative, di magnitudo 3.6 e magnitudo 4.2, erano state avvertite invece nel pomeriggio di giovedì, a breve distanza una dall’altra, in provincia di Modena. Le località prossime all’epicentro sono state i comuni di Concordia sulla Secchia, San Possidonio e Mirandola. In due giorni si sono registrate nel territorio circa 300 scosse.

Come se non bastasse l’emergenza sismica, le forze dell’ordine devono fare i conti anche con il fenomeno dello sciacallaggio. Le autorità nell’ultima notte sono state sollecitate dalle Procure di Modena e Bologna ad intensificare i controlli.

Con ogni probabilità verranno aperti nelle prossime ore dei fascicoli per il reato di procurato allarme. Voci non confermate, affermano che nei giorni scorsi, dei furgoni hanno transitato nelle zone maggiormente colpite, annunciando di evacuare le abitazioni per un fortissimo ed imminente sisma.

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