Esondazione al Cesano, aziende risarcite da Pavimental e Soc. Autostrade
Coperto con 800.000 € circa l'80% dei danni. Mangialardi: "Questa è l'Italia che funziona"
Per l’esondazione del fiume del novembre 2010 Pavimental e Società Autostrade hanno fatto mea culpa. E, attraverso la copertura assicurativa, per quell’argine scavato da cui fuoriuscì la piena e che venne perciò frettolosamente ripristinato la stessa notte, sono arrivati i rimborsi agli esercenti danneggiati.
Circa 800 mila euro (la stima iniziale dei danni era di un milione di euro) sono stati versati nelle casse dei 25 commercianti del Cesano che la notte tra il 28 e 29 novembre 2010 si ritrovarono inondati, così come tutto il quartiere commerciale e produttivo del Cesano, da diversi centimetri di acqua e fango. I danni sono stati risarciti in percentuali diverse, dal 50% all’80%, in base all’entità delle spese sostenute per ripristinare la situazione iniziale.
E dalle proteste, dalla rabbia, dalle minacce di azioni legali si è passati alla concertazione e al dialogo tra esercenti, Amministrazione comunale e CNA. Mossa che ha portato a casa – commenta il segretario CNA Massimiliano Santini – un “risultato inedito, eccezionale“, di esempio per il territorio marchigiano e non solo.
Atteggiamento costruttivo, senso di responsabilità e collaborazione per raggiungere lo stesso obiettivo. Questi gli ingredienti che hanno permesso di venir risarciti. Ma soprattutto, dall’altra parte, la disponibilità a riconoscere i propri errori, senza la quale probabilmente si sarebbe caduti in una serie di rimpalli di responsabilità.
E proprio su questo punto insistono il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e il segretario CNA Santini: il primo cittadino ha sostenuto che “si vince o si perde insieme, ma se si costruisce un percorso basato sul dialogo e la concertazione seria, ecco che l’Italia funziona. Se fossimo rimasti separati, a quest’ora non avremmo visto un soldo, come ad Osimo, ma anzi avremmo dovuto ognuno pagare il proprio legale, aggravando la situazione“.
E ora già si pensa ad un distretto produttivo e commerciale più tutelato – magari con una copertura assicurativa unica -, con più misure di sicurezza contro le piene del fiume Cesano – come rinforzare le sponde e abbassare il letto del fiume secondo le proposte della CNA -. Insomma misure che diano dignità ad un quartiere che non deve essere di serie B rispetto ad altre zone.
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