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Alla biblioteca Comunale “Luca Orciari” di Marzocca i ‘Comizi d’Amore’

L'appuntamento è per il 26 maggio alle ore 21.30

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Comizi D'Amore

Viviamo in un mondo sempre più “globalizzato”: proprio in questi giorni l’ISTAT, sulla base dell’ultimo censimento ha rilevato che la presenza di stranieri in Italia in questi ultimi dieci anni è pressoché triplicata.

Globalizzazione” vuol dire affrontare nuove realtà, nuove problematiche alle quali, in gran parte, non siamo ancora preparati: è facile (e forse è anche comodo) cadere nei soliti pregiudizi, formandoci un’immagine “stereotipata” degli stranieri immigrati che certamente non corrisponde alla realtà. È in questo contesto che la Biblioteca “Luca Orciari” ha programmato per la serata del 26 maggio, alle ore 21,30 presso i suoi locali, la proiezione pubblica del breve documentario “Comizi d’amore” del regista e sceneggiatore Blerdi Fatusha, originario dell’Albania e ormai da dieci anni residente a Macerata.

Dopo una scheda introduttiva del prof. Giulio Moraca e la visione del filmato, il dott. Fatusha, presente alla proiezione, risponderà con piacere alle domande di quanti vorranno intervenire. Qui di seguito viene riproposta una breve scheda introduttiva al suo lavoro scritta dal regista, che spiega le motivazioni che lo hanno portato alla realizzazione dell’opera.

A oltre 45 anni dall’uscita di “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini, ho riproposto le stesse domande e le stesse tematiche trattate nel film, con la sostanziale differenza che questa volta il terreno di sondaggio sui gusti sessuali della gente non è l’Italia degli anni ‘60 ma l’Albania dei giorni nostri. La sfida che mi sono posto è quella di capire e di riferire fedelmente se c’è un’effettiva somiglianza tra gli italiani del boom economico e gli albanesi del “postcomunismo” riguardo i tabù, i pregiudizi, e gli stereotipi sessuali.  Effettivamente si riscontrano molte somiglianze nelle risposte e negli atteggiamenti degli intervistati con quelli del film di Pasolini, pur considerando le numerose differenze storiche e sociali dei due paesi. Al contempo, oggi, la stessa inchiesta in Italia non porterebbe agli stessi risultati. La lezione che trae Pasolini in “Comizi d’amore” può essere ancora valida, secondo me, nell’Albania di oggi perché, così come l’Italia del boom economico, l’Albania è un paese che guarda allo sviluppo occidentale – sinonimo di benessere e di “libertà” – come a un traguardo da raggiungere, senza porsi il minimo dubbio e senza fare la minima analisi di se stesso e della strada che ha intrapreso, con il rischio di perdere di vista la coscienza, così come la intende Pasolini nel suo film.”

Blerdi Fatusha, nato a Shkoder (Albania) nel 1983, dopo il liceo artistico in Albania si trasferisce a Macerata per frequentare l’Accademia di Belle Arti. In seguito alla prima laurea in Scultura si specializza in “Arti Visive e discipline dello spettacolo” e realizza, come lavoro di tesi (nel 2009), il documentario “Comizi d’Amore” girato in Albania e ispirato all’omonimo film di Pierpaolo Pasolini. Nel 2010 l’opera viene selezionata al TIFF (Tirana International Film Festival) nella sezione documentari. Negli ultimi anni il dott. Fatusha ha continuato il suo percorso artistico formandosi nell’ambito della sceneggiatura, realizzando diversi lavori per cortometraggi e collaborando anche con il regista Daniele Gaglianone. Dal 2008 ha trasformato la passione per la fotografia nel suo lavoro.

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