Senigallia: le fotografie di Giorgio Pegoli in mostra a Berlino
Nel prossimo agosto 25 fotografie al Museo delle culture europee
Le fotografie di Giorgio Pegoli stanno destando notevole interesse anche a livello internazionale. Nell’ambito delle iniziative di diffusione della storia e della tradizione fotografica senigalliese del ‘900, messa in atto dal Musinf, una suite di 25 fotografie del fotoreporter senigalliese è stata inviata in questi giorni a Berlino, su proposta di Margherita D’Amelio e su richiesta della dottoressa Irene Ziehe, del Museo delle culture europee.
Sarà esposta dal museo berlinese nell’ambito di una rassegna espositiva dedicata alle Puglie.
La mostra si aprirà il 5 agosto.
Il direttore del Musinf, prof. Carlo Emanuele Bugatti, aveva segnalato l’esistenza di un gruppo di foto scattate da Giorgio Pegoli nelle Puglie tra il 1982 e il 1984.
La storia di queste fotografie ha rilievo anche per la ricostruzione delle dinamiche culturali e dell’ambiente operativo della fotografia a Senigallia nella seconda parte del Novecento, infatti sono state scattate durante un viaggio che Giorgio Pegoli e Mario Giacomelli avevano compiuto nelle Puglie.
Come è noto la fama di Giorgio Pegoli è legata alle sue immagini di guerra.
Dal Vietnam all’Afghanistan, al Kossovo, all’Iraq. Praticamente in ogni guerra nota o dimenticata del secondo Novecento Pegoli ha scattato immagini che sono apparse su vari giornali, acquisendo fama come fotoreporter di guerra, tanto che proprio in questi giorni si è saputo che Bernard Campiche ha inserito alcune fotografie di Pegoli nel volume, dedicato alla raccolta di Favrod, il fondatore del Museo della fotografia di Losanna.
Si tratta di una pubblicazione, che contiene l’eccellenza del fotogiornalismo e che sarà presentata nel prossimo settembre.
Quello di Pegoli è un reportage umanitario, infatti la sua attenzione, attraversando la voragine di orrori dei conflitti contemporanei, è stata rivolta costantemente ai più deboli, alle donne, agli anziani. Ancor più poi ai “bambini vittime delle guerre dei grandi”, come recita il titolo di uno dei suoi libri fotografici di maggior diffusione. Giorgio Pegoli, titolare di uno studio fotografico a Senigallia ha conosciuto Giuseppe Cavalli, ma non ha fatto parte del Gruppo Misa, che è stato il gruppo fotografico senigalliese, che ha introdotto la concezione della fotografia come arte autonoma. Il gruppo Misa ha guadagnato uno spazio rilevante nella storia della fotografia. Nelle scelte estetiche fondative il sodalizio, che prende nome dal fiume che attraversa Senigallia, era stato orientato da Giuseppe Cavalli e ha avuto tra i soci i fotografi senigalliesi Mario Giacomelli e Ferruccio Ferroni. Vicini ed attenti alle attività del gruppo Misa sono stati altri nomi famosi della fotografia italiana, come Branzi, Camisa, Berengo Gardin.
Pegoli e Giacomelli, vivendo e lavorando entrambi al centro di Senigallia, si incontravano quasi ogni giorno.
Ma Le venticinque fotografie del viaggio in Puglia di Giorgio Pegoli , che vengono esposte al Museo delle culture europee di Berlino, documentano una delle rarissime occasioni in cui hanno scattato insieme, essendo stati assai differenti i loro itinerari e le loro esperienze fotografiche. Le fotografie che saranno esposte nel Museo delle culture europee di Berlino sono tratte da una suite di qualche rollino di immagini, che il fotoreporter senigalliese aveva realizzato nel 1984, durante il viaggio compiuto con Mario Giacomelli. Sono stampate su carta ai sali d’argento, nel classico formato 30×40 centimetri. L’idea del viaggio in Puglia era stata di Mario Giacomelli, che sapeva come Pegoli conoscesse bene ed amasse la Puglia per averci fotografato più volte. “Mario Giacomelli” ha raccontato Giorgio Pegoli “aveva visto alcune mie foto scattate in Puglia nel 1982. Le luci, i posti, la gente gli erano piaciuti, poi aveva avuto qualche idea creativa delle sue e un bel giorno era passato nel mio studio, chiedendomi di accompagnarlo in auto, poiché lui, come si sa, non amava guidare“.
Già il venerdì dopo l’incontro di progettazione del viaggio Pegoli e Giacomelli erano partiti, senza indugi per la Puglia come avevano convenuto.
In Puglia avevano fotografato insieme ed anche separatamente.
Di Giacomelli esiste, ha segnalto il direttore del Musinf, una suite di foto scatatte nell’occasione del viaggio in Puglia con Pegoli.
La conserva Katiuscia Biondi Giacomelli, la quale, collabora con il Musinf e dirige l’Archivio Giacomelli di Sassoferrato. Vi appaiono alcuni dei ragazzi che giuocano ed alcuni scorci di campagna, che sono stati ripresi sia da Giacomelli sia da Pegoli. Le situazioni sono le stesse. Il linguaggio diverso.
“Oggi” ha notato il direttore del Musinf “possiamo vedere come accomunante possa apparire l’intenzione del racconto per immagini, sul filo degli assunti di un altro grande fotografo marchigiano, Crocenzi, che era stato il teorico di un’idea innovativa quella della narrativa fotografica, portata alla ribalta del mondo giornalistico da Vittorini”.
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