Brindisi, attentato alla scuola: esplodono 3 bombole di GPL, morta una sedicenne
Sono 5 i feriti, una gravissima. Tante coincidenze che aprono molte piste per le indagini
Tre bombole di GPL, collegate in serie con un timer, sono esplose intorno alle 7:50 di sabato 19 maggio di fronte all’ istituto professionale Morvillo Falcone a Brindisi. Gli ordigni erano collocati dietro un tabellone pubblicitario. Il luogo non e’ lontano dal tribunale; non è purtroppo ancora definitivo il bilancio, che per ora parla di una ragazza di 16 anni che ha perso la vita, e 5 feriti, tra i quali un’altra sedicenne molto grave.
La potenza dello scoppio è stata notevole, avvertita in molte zone della città di Brindisi, secondo alcuni testimoni i boati sarebbero stati due, distinti ma ravvicinatissimi. Il Palazzo di giustizia è stato transennato, sul posto forze dell’ordine e artificieri. Sono state evacuate tutte le scuole cittadine. La vittima, Melissa Bassi di 16 anni, è morta poco dopo essere giunta in ospedale. Una sua coetanea è stata operata d’urgenza e versa ora in condizioni stabili ma molto gravi. Secondo i primi rilievi degli artificieri, sembra che la detonazione sia stata attivata con un telecomando.
Su questo orribile attentato si allungano ombre e coincidenze inquietanti: prima di tutto si tratta di stabilire se la matrice è da ricondurre alla criminalità organizzata. In Puglia sono infatti in corso operazioni delle forze dell’ordine contro la Sacra Corona Unita: blitz che hanno portato a diversi arresti.
Nei giorni precedenti all’esplosione della scuola Morvillo Falcone si era registrato il danneggiamento, sempre con un ordigno, dell’auto del presidente dell’associazione antiracket di Mesagne, cittadina vicina a Brindisi e luogo di residenza della ragazza rimasta uccisa dall’esplosione delle bombole.
Poi c’è la scuola stessa: intitolata a Francesca Morvillo, moglie del Giudice Giovanni Falcone e uccisa con lui nell’attentato mafioso di Capaci, del quale ricorrerà il ventesimo anniversario da qui a pochi giorni. L’Istituto Professionale aveva anche onorato il suo nome, vincendo un premio nazionale sul tema della legalità.
Un altro elemento che è saltato all’occhio è la presenza proprio sabato 19 maggio a Brindisi di Don Luigi Ciotti, fondatore e uomo di punta dell’Associazione Libera, contro tutte le mafie, che fa tappa nel capoluogo pugliese nell’ambito della serie di appuntamenti che porterà la testimonianza di Libera fino ad arrivare a Capaci il 23 maggio, nel giorno dell’anniversario della strage.
Per il momento una sola cosa è certa: un attentato esplosivo contro una scuola sarebbe il primo mai registrato in Italia. Se venisse confermata la pista mafiosa, si aprirebbe un modo nuovo e mai visto prima di attaccare lo Stato da parte delle organizzazioni criminali, accanendosi contro uno dei centri da cui nasce l’educazione alla legalità. Si stanno allineando su questa considerazione e sulla viltà dell’atto, rivolto verso ragazze che andavano a scuola, tutte le dichiarazioni di esponenti politici, della magistratura, del mondo religioso.
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