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A giudizio la giornalista Stella Pende per la sua inchiesta ‘Canili da 5 a 0 stelle’

Per lei l’accusa è di diffamazione a mezzo stampa verso un veterinario di Senigallia

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La giornalista Stella Pende

Si è aperto giovedì 17 maggio, il processo a carico della nota giornalista Stella Pende. La donna era stata denunciata per diffamazione a mezzo stampa da un veterinario di Senigallia.
In un articolo apparso sul settimanale  Panorama del 19 marzo 2005,  la giornalista illustrava una panoramica sui canili che, a suo dire,  registravano le condizioni più drammatiche di tutt’Italia.

A finire sotto la lente d’ingrandimento della giornalista eraera stato il Canile privato “Federico I” di Ostra Vetre, che nell’inchiesta “Canili da 5 a 0 stelle ” veniva così descritto:  “Federico I, con oltre 150 cani. E’ stato denunciato per maltrattamento: molti si sono ammalati di alopecia e non pochi sono morti per denutrizione (avevano lo stomaco gonfio di acqua). Tranne sabato e domenica (perché nessuno si scomoda per farli almeno mangiare) ricevono manciate di mangime gettate per terra e, all’insegna della legge del più forte, ognuno s’arrangia per sfamarsi. – Stelle: 1,5

In aula ieri è stata ascoltata la parte offesa che ha negato quanto descritto nel pezzo della Pende. Riportata in aula anche la testimonianza di un veterinario che dopo aver visitato il canile e gli aninali ha detto di non aver riscontrato situazioni di maltrattamento. Il processo è stato aggiornato al prossimo 11 luglio.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Ermanno 2012-05-18 12:35:08
Ci sono effettivamente situazioni di degrado, ma in tanti casi si cavalca l'onda del sensazionalismo e dello scopop ad ogni costo... E ne conosco vari esempi!!!
Roberta 2012-05-18 18:55:44
Non entro nel merito di una vicenda che non conosco affatto. Ma chi è pratico di canili sa bene che il fatto che un solo veterinario non ravveda maltrattamento o detenzione incompatibile non significa che il problema non esista. In Italia sono finiti sul banco degli imputati cosiddetti esperti che malgrado ogni evidenza continuavano a dire che certi fatti non esistevano, per unavecchia visione dell'animale come "cosa che serve e si sfrutta" e non come essere senziente (per non parlare delle eventuali collusioni). Così in Italia è parso normale chiudere dentro a canili magari anche moderni animali per poi scordarseli lì dentro. E' pieno poi di servizi veterinari che spergiurano che in certi canili vada tutto bene MALGRADo ogni evidenza. Una prova ne abbiamo avuto anche nella nostra provincia dii Ancona solo l'anno scorso.Per capire perchè un canile che all'occhio inesperto può sembrare persino buono in realtà non lo è propongo un'attenta lettura di "Care bestie, scusate. Per capire, per rispettare, per imparare a difendere gli animali" di Marco Poli, Elio Ambrogio o ancora meglio "E' tutto a posto" di Deborah Gambetta. Vi si aprirà un mondo che non pensavate esistesse.
Salona 2012-05-19 09:32:35
Ho lavorato gratuitamente in quel canile. Anch'io ho fatto denuncia a mie spese pagando un avvocato per le stesse ragioni della Pende pur non sapendo di questo antefatto! Ma le autorità competenti(ASL di Senigallia) NON HANNO FATTO NULLA SE NON LASCIAR CADERE NEL VUOTO DEL DIMENTICATOIO. E' tutto vero ciò che leggo nel vostro articolo. Conservo ancora la lettera inviata dal mio avvocato al veterinario protagonista del caso! Sono stata aggredita dai 3 boxer dell'unico custode all'ora del canile E sono viva per miracolo!! POi chiaramente me ne sono andata.
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