Cinema Gabbiano, ai “Mercoledì d’essai” di Senigallia ecco ‘I colori della passione’
L'appuntamento è per mercoledì 16 maggio ore 21.30
Continua l’appuntamento della rassegna “Mercoledì d’essai” 2012 al cinema Gabbiano di Senigallia.
Come sempre saranno protagoniste le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno…
Mercoledì 16 maggio 2012 sarà in programmazione nella sala 1 il film I colori della passione – Lech Majewski
NAZIONE: Svezia, Polonia
DURATA: 97′
GENERE: Drammatico
REGIA: Lech Majewski
TRAMA:
“I colori della passione” è un film che parla di arte, di storia, di filosofia e di pittura, non in modo tradizionale, per esempio attraverso la biografia di un autore, ma trasportando lo spettatore all’interno di un quadro: “La salita al Calvario” (1564, Vienna, Kunsthistorisches Museum ) di Pieter Bruegel.
L’effetto di questa scelta rende l’inizio della pellicola particolarmente straniante, come se guardassimo un quadro puntinista troppo da vicino, si vedono tanti puntini colorati senza capirne l’insieme. Qui veniamo trasportati nelle Fiandre della seconda metà del Cinquecento: una coppia di giovani sposi si alza dal letto, dei boscaioli abbattono un albero nel bosco, il pittore prende una cartella piena di fogli e si aggira per la campagna, i suoi bambini si svegliano e cominciano a giocare, il mugnaio e la sua famiglia inizano a far girare il mulino.
Tutto viene ripreso senza dialoghi, passando da un personaggio all’altro senza un nesso logico, ciò che li accomuna è il paesaggio; le finestre, le porte, tutte le aperture rimandono non una veduta reale, ma quello, meraviglioso, dipinto da Bruegel.
Incredibilmente affascinante è la visione del mulino, un’immensa caverna in cui rimbombano solo i suoni dei passi dei suoi occupanti, centro simbolico e dominante dell’intero quadro.
I pochi dialoghi presenti sono tra il pittore, interpretato da Rutger Hauer e il suo committente, il ricco banchiere Nicholas Jonghelinck (Michael York), hanno quasi solo un valore didascalico. Spiegano la situazione storica che vivono in quel momento le Fiandre: la sanguinosa e brutale occupazione spagnola, la terribile guerra di religione che divide cattolici e protestanti.
Illustrano la pittura e l’arte di Bruegel, la sua attenzione alla realtà, anche quella più umile, il gusto del racconto e dell’aneddoto, la ricerca filosofica che accompagna le sue opere.
Per la sua complessità tecnica “I colori della Passione” ha richiesto ben tre anni di realizzazione, un paziente impegno tecnico e immaginativo attraverso il ricorso alle più innovative tecnologie di computer grafica e 3D, il risultato è visivamente affascinate, non comunque alla portata di tutti.
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