Tentano di rubare rame al cimitero di Senigallia: fermati tre rumeni
Forzato il cancello d'ingresso, nella vettura rinvenuti attrezzi per lo scasso
Verso le 22,30 di venerdì 11 maggio i Carabinieri della sezione di Senigallia hanno controllato una vettura Renault Sefrane dotata di targa francese che stava percorrendo il tratto prospiciente la cinta muraria del Cimitero delle Grazie.
A bordo sono stati identificati tre cittadini di nazionalità rumena, due dei quali già pregiudicati per reati contro il patrimonio e per furto di rame.
All’interno dell’auto, pur ben occultati, sono stati rinvenuti numerosi attrezzi: chiavi alterate e grimaldelli adatti allo scasso.
In seguito è stata controllata la serratura del cancello principale del camposanto. Essa è risultata essere stata forzata, sebbene nessuno si fosse ancora introdotto nell’area del cimitero e non fosse ancora stato sottratto rame.
I tre rumeni non hanno saputo giustificare la presenza di quel materiale all’interno della macchina.
Sono così stati denunciati a piede libero S.A.C. (classe 1994, pregiudicato), S.F. (1991, anch’egli pregiudicato) e S.A.(1970).
Tutti e tre, senza fissa dimora, sono stati segnalati alla Questura di Ancona, affinchè sia attivato il provvedimento di rimpatrio con foglio di via obbligatorio, con divieto di permanenza in Italia per tre anni.
così finivano in hotel monteacuto
e capivano cossì che certe cose non se possono fare
che poi magari dopo il processo li accompagniamo pure alla Caritas per farli mangiare. Devono imparare e capire come si devono comportare. Rubare sulle tombe dei nostri poveri defunti è un grande sacrilegio.
Io personalmente, tutta questa fregola di spedire la gente in galera, da perfetti forcaioli, me la farei passsare. Anche perchè per svuotare le carceri, sarebbe sufficente studiare un metodo per scontare la pena in maniera diversa.
L'unico rappresentante italiano dell'illuminismo fù Cesare Beccaria. Egli scrisse il saggio intitolato "Dei delitti e delle pene" tradotto in tutte le lingue del mondo. Fatevi un piacere forcaioli miei carissimi...Andatevelo a leggere.
In ogni caso, lei Sig. Pizzi ha perfettamente ragione quando dice che C.Beccaria parlava di "certezza della pena". Però non vedo dove nel mio precedente commento io inneggi ad un'impunità di chi ha commesso reati o crimini. Chi ha mai parlato di questo??? LEGGA BENE.
Io ho semplicemente detto che non bisognerebbe avere tutta questa fregola di sbattere le persone in galera, SE le galere sono come le nostre, dove vengono sistematicamente violati tutti i diritti di esseri umani, che dovrebbero essere invece garantiti ai nostri detenuti in quanto tali. Tant'e' che ho esplicitamente fatto riferimento a metodi "diversi" per far scontare le pene a chi risulta colpevole (servizi assistenziali, affidamento ai servizi sociali, ore di lavoro per la comunità, arresti domiciliari, ecc, ecc). Nessuno qui ha mai parlato di impunità tout court, e continuo ad essere della stessa idea di Beccaria, ossia che "il danno procurato da un criminale alla società, e' infinitamente minore rispetto al danno che procurerebbe uno Stato che si macchiasse di un delitto nei confronti dei suoi stessi detenuti". Peraltro, Beccaria ha sempre avuto un'idea ben precisa e cristallina in fatto di detenzione. Partendo soprattutto dalle sue posizioni sulla tortura, si deduce che Beccaria segue la corrente di pensiero italiano sul tema del "fine" delle pene, in chiave illuminista. Il fine per lui, non deve essere AFFLITTIVO o VENDICATIVO, ma RIEDUCATIVO. Quindi Sig. Pizzi, spero che lei capisca e tenga bene a mente il principio dell'Art. 27 della Costituzione, quando dice: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Mi dica lei, dopo un attento approfondimento, quale tipo di "Umanità" si respiri nelle carceri italiane, dove a fronte di circa 45mila posti letto, i detenuti sono oltre 70mila e le persone dormono perfino su materassi messi a terra o appoggiati sui tavolini dove si mangia. Mi dica lei che tipo di rieducazione possa mai ricevere un detenuto, con solo lo 0,4% dei fondi destinati alle carceri, che vengono spesi per la loro istruzione o l'insegnamento di una professione. Mi dica lei come si fà a non valutare INUMANO, il fatto che l'Italia attualmente concede solo 2,5 metri quadrati di spazio per ogni detenuto, mentre l'Europa obbliga i titolari di allevamenti SUINI ad uno spazio di almeno 4 metri quadrati per capo (!). Lo sa che in carceri come quello di Monte Acuto, i detenuti si danno il cambio per restare inpiedi, perchè tutti insieme nella loro cella, all'inpiedi non possono stare!? Mi dice come sia possibile una rieducazione finalizzata ad un reinserimento nella società, con questi presupposti?...E qualcuno si lamenta pure che per buona parte delle volte, il detenuto che esce dal carcere, ricommette reati!
Io Si. Pizzi, penso di aver ben capito qual'e' il vostro problema, che finisce per essere anche il mio e quello di molti altri. Voi, dicendo: "chi se ne importa se nelle nostre carceri si sta male, tanto in quelle degli altri paesi si sta peggio", non fate altro che ragionare e porvi allo stesso livello di quei paesi incivili, retrogradi e sottosviluppati che dite di conoscere bene. Li prendete, e prendete il loro palese livello di inciviltà, come punto di riferimento, per comportarsi in modo tale e quale al loro!
Cioè, anzichè prendere come punto di riferimento quelli che sono e fanno i paesi virtuosi nel trattamento dei loro detenuti (qualcuno misura addirittura il grado di civiltà di un popolo, sulla base di questo!..Si informi!), lei si concentra su ciò che c'e' di peggio, e lo eleva a parametro di come gestire le cose, mi spiego? Una logica che definirei, perdente e degradante sotto ogni punto di vista. Giusto per dovere di onestà intellettuale, e' esattamente lo stesso tipo di ragionamento che viene usato per negare dei Diritti ad alcuni credenti di confessioni religiose di minoranza, diverse dalla sua Sig. Pizzi. Molti "cristiani à là cartè" infatti, giustificano le loro mancanze, i loro pregiudizi e le loro discriminazioni, dicendo: "Beh, ma anche laggiù, nei loro paesi di origine i Cristiani vengono discriminati" (!). Il parametro anche in questo caso, non e' il riconoscere Diritti ad una minoranza, e comportarsi così in modo virtuoso, ma il negare Diritti per il semplice fatto che altrove vengono negati altrettanto. L'escalation e l'effetto a spirale di questo ragionamento, anche se e' sotto gli occhi di tutti quotidianamente, glielo lascio ben immaginare.
Adesso concludo perchè mi sembra di averle dedicato (...e sprecato?) fin troppo tempo. Se le serve un'altra lezione sul problema delle carceri in Italia, la prossima volta le parlerò di "prescrizione di classe", "intasamento dei tribunali", di "amnistia" e di "battitura come disobbedienza civile". Un caro saluto.
Se ci pansa bene, magari tutto il discorso che le ho fatto con parole "roboanti" e tutto quel bla bla bla sullo spazio, sui letti ecc, l'ho fatto proprio per sottolinearle che in Italia, gli istituti penitenziari non sono hotel a 5 stelle, ed al loro interno ci dovrebbero stare meno persone possibili. Soprattutto perchè non solo queste persone non vengono rieducate, ma gli vengono anche negati i loro Diritti Umani. Un dettaglio per lei...Lei e' quello che conosce bene le bestialità delle galere Albanesi, ma parla di quelle Italiane, come di resort alle Mauritius (!).
La legge parla chiaro. Chi sbaglia paga. Ma come la mettiamo se a sbagliare e' lo Stato?...Facciamo pagare anche lui? Come la mettiamo se a macchiarsi di un crimine e' lo Stato, nei confronti dei detenuti? Queste sono domande che lei o altri commentatori, o non vi ponete, o evidentemente a cui avete già trovato risposte fallaci di comodo. Per voi, tutti in galera nel dimenticatoio collettivo, e via a buttare la chiave...Holè! Faccia un giretto su questo sito Sig. Pizzi: http://www.ristretti.org/ Saprà mandarmi delle belle cartoline da quei resort a 5 stelle (!).
Uh, dimenticavo anchio un paio di cosine. A cavallo tra il 1997 ed il 2000, ho avuto la fortuna di partecipare a oltre 4 missioni di pace, e 3 umanitarie con il Battaglione San Marco di cui facevo parte. Albania (2), Jugoslavia, Kossovo, Turchia (terremoto Izmir), Pattugliamento del Mediterraneo (STANAVFORMED - Nave Espero), Timor-est (Op. Stabilise). Aggiunga che ho avuto anche l'onore di poter proteggere fisicamente l'ex Presidente del Consiglio Massimo D'Alema a Kukes (Kossovo), e l'ex Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi. 17 paesi esteri in tre anni di servizio. Congedato con merito con 4 medaglie sul petto. Come vede non e' lei non e' l'unico ad aver accumulato esperienze di viaggio "non turistiche" nei paesi di questi signori che delinquono. L'unica differenza che c'e' tra me e' lei, e' che io non ho mai avuto l'esigenza di sbandierarlo ai quattro vetni per farmi carino. Saluti.
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