Senigallia: la Sacelit nuova opera pubblica già incompiuta?
La Fiamma Tricolore chiede che il Comune faccia da "regia" e coinvolga il Consiglio Comunale
La settimana scorsa, il Comune di Senigallia ci ha informato che la scadenza del bando per l’assegnazione dei lavori delle opere di urbanizzazione relativi all’ex Sacelit è stata di nuovo prorogata. Il primo termine, fissato per il 23 marzo scorso, era stato posticipato al 21 maggio ed ora anche questo secondo termine, è stato rinviato al 20 luglio prossimo.
Noi del Movimento Sociale cogliamo l’occasione per ribadire quelle osservazioni che più volte abbiamo rivolto nei confronti del sindaco Mangialardi.
Sugli oneri di urbanizzazione, il problema nasce a monte, all’inizio di tutta la vicenda. L’allora sindaco Luana Angeloni pose come questione di assoluta priorità il fattore tempo, nel senso che la realizzazione delle opere pubbliche avrebbe dovuto interessare un lasso di tempo relativamente breve.
Infatti con un voto di giunta si è deciso di “delegare” come stazione appaltante la ditta dell’imprenditore Lanari.
Alla luce dei fatti chiediamo al sindaco Mangialardi: quante altre proroghe dovremo attendere affinché si comprenda che si è trattatata di una scelta non efficace? In quanto il Comune di Senigallia, come ente pubblico, ha tutti gli strumenti tecnici e giuridici (per che cosa li paghiamo altrimenti gli assessori e i tecnici), non solamente per coordinare, ma per gestire interamente ed internamente (oggi si dice in house) il bando di gara anche se particolarmente complesso.
Perché delegare, per noi della Fiamma Tricolore, è sinonimo di “esternalizzare”, cioè “scaricare” la responsabilità ad un soggetto esterno, come un’azienda privata affida un proprio servizio “interno”, ad una ditta “esterna”. E delegando le decisioni importanti ad una ditta privata si ottiene l’evidente risultato di privilegiare gli interessi dell’edilizia residenziale privata a discapito del settore pubblico, che invece interessa l’intera città di Senigallia.
Per questo noi della Fiamma Tricolore ci auguriamo che la decisione di Giunta possa essere rivista, magari riportando la discussione in aula coinvolgendo l’intero consiglio comunale, affinché le opere pubbliche tornino ad essere una priorità dell’amministrazione.
Allo stesso tempo ci auguriamo che l’intera area dell’ex-Sacelit non faccia la stessa fine delle navi del porto di Senigallia ormai ferme lì da decenni e che dalla solita politica degli spot e degli annunci non esca un’opera incompiuta.
da Riccardo De Amicis
Ma quale bando??? Per cosa??? dove è Lanari??? E il ponte per unire i due lungomari che fine ha fatto???
La ristrutturazione urbanistica di tutta l'area porto quando verrà attuata??? Le navi quando verranno portate via???
Tutte domande che hanno gia una risposta ai più informati e che il sindaco conosce benissimo eppure ne aveva fatto dei cavalli di battaglia della sua politica.
Tutte incompiute e così resteranno, forse qualche nostro nipote ne vedrà la fine di questi progetti.
Ma i progetti di tutto ciò sono stati già pagati????
Forse era meglio avere i piedi per terra e risparmiare soldi per rimettere apposto le strade della nostra Senigallia, ma avete provato ad andarci in bicicletta o in motorino, sono un vero pericolo, dossi, buche, asfalto ondulato, canali nelle vicinanze dei marciapiedi. Vogliamo parlare anche di certe strutture nel porto, per la vendita del pesce fresco, una diversa dall'altra, sporche, arrugginite che delle norme igienico sanitarie se ne fanno un baffo. Sarebbe meglio intervenire facendole rifare e magari in modo anche carino e simpatico adeguato alla zona e che possano accogliere i turisti e non allontanare i passeggianti per il cattivo odore. Delle volte basta poco non c'è bisogno di grandi progetti. L'area delle 5 torri (meglio dire delle 5 gru) visto che i lavori non andranno avanti, questa estate potrebbe essere usata quale parcheggio Comunale, dando una sola pulita, visto la vicinanza al porto, al mare, al centro, agli alberghi sul mare. Sarebbe una fonte di guadagno. Meglio che rimanere con le mani in mano ed aspettare che i nipotini crescano.
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