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Carabinieri: assolto in Appello il neo Comandante del Radiomobile Marzano

L'accusa era di omicidio colposo, per un incidente del 2006. Chiesto il rinvio a giudizio per Massimo Prota

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Tribunale, sentenza

Assolto con formula piena. Il neo comandante del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri, Alessandro Marzano, coinvolto nell’aprile 2006 in un incidente in cui perse la vita un motociclista, è stato assolto anche in secondo grado, dalla Corte di Appello di Ancona.

L’accusa era pesante, quella di omicidio colposo, per cui i familiari della vittima si sono costituiti parte civile. L’assoluzione era già arrivata nel 2010 dal Tribunale di Ancona, in primo grado, per non essere responsabile della morte del centauro. Tesi confermata anche in Appello.

Per un militare dell’arma assolto, un altro deve ancora attendere il processo. Si tratta di Massimo Prota indagato assieme al collega Simone Ubertini per falso, peculato e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Un’accusa per un sistema che, secondo la Procura della Repubblica di Ancona, avrebbe visto l’appuntato non solo coinvolto ma protagonista nel crearlo e renderlo effettivo.
Il tutto per ricevere riconoscimenti e promozioni in ambito lavorativo.

Se la tesi venisse confermata, Prota rischierebbe grosso, un po’ meno Ubertini che – sempre secondo gli investigatori – si sarebbe limitato ad assistere. Per ora è stato richiesto il rinvio a giudizio e si attende la decisione del Gup.

Commenti
Ci sono 3 commenti
EdHuNTeR
Adam 2012-05-09 09:47:27
Di questo è articolo è bella l'immagine in primo piano con la scritta "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI", come fosse una velata ironia su una cittadina e un paese con una visione molto romantica della Giustizia.
Claudio 2012-05-10 13:54:49
In effetti oggi sui tribunali c'è scritto "LA LEGGE E' QUASI UGUALE PER TUTTI"
O. Manni
Paul Manoni 2012-05-10 19:05:33
La legge e' uguale per tutti. Su questo non ci piove ragazzi. E' la giustizia che non e' tanto uguale per tutti, visto che e' risaputo come coloro che più hanno in termini economici, possono permettersi strumenti migliori per difendersi davanti ad un giudice.
Un riccone sfondato di soldi ha un esercito di avvocati che possono occuparsi di tutti i cavilli legislativi a cui aggrapparsi. Un poveraccio squattrinato, si becca il classico avvocato d'ufficio che nemmeno si ricorda il nome dell'imputato tra una seduta ed un'altra.
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