I campi da gioco ci avevano già regalato un vasto campionario di violenze e affini che avevano visto giocatori in campo venire alle mani con una certa facilità, allenatori prendersi a calci nel sedere ( Di Carlo e Baldini in un memorabile Parma-Catania), ultrà che invadevano il terreno di gioco e via discorrendo ma, all’appello mancava ancora un allenatore che prendesse a pugni un proprio giocatore.

E’ successo nella serata del 2 maggio, allo stadio Franchi di Firenze durante Fiorentina-Novara; era il 32esimo minuto del primo tempo quando l’allenatore dei viola Delio Rossi, decide di togliere dalla disputa il serbo Ljajic complice una prestazione molto al di sotto delle aspettative.

Ma il talentino serbo conscio della bocciatura da parte del tecnico, non prende bene la sostituzione e mentre si accomoda in panchina dice qualcosa al suo allenatore accompagnando le parole con diversi gesti di sarcasmo. Rossi va su tutte le furie: con una mano trattiene il giocatore e con l’altra prova a colpirlo ripetutamente nel trambusto generale.

In tarda serata la società ha esonerato l’allenatore; il presidente onorario della Fiorentina, Andrea Della Valle: “Ci siamo confrontati con Rossi, ma alla fine abbiamo preso questa decisione di esonerarlo anche per il suo bene. Anche lui quando riguarderà le immagini, da brava persona qual’è, si renderà conto di quello che ha fatto, evidentemente tutto lo stress accumulato in questi mesi ha avuto il suo peso“.

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