Trasparenza nomine AGCom, arriva la richiesta ufficiale dell’ONU
A scrivere al governo è il relatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà di manifestazione del pensiero
L’Italia è ammalata, così sembra, così è.
E se ne sono accorti anche quelli dell’ONU dall’altra parte dell’oceano a New York che vogliono mandare qualcuno al capezzale per rianimare il malato.
La prima medicina somministrata, e di sicuro effetto, è la lettera mandata alcuni giorni fa al Sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura. La notizia è trapelata oggi, giorno in cui Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha presentato alla stampa il bilancio dei sette anni del suo mandato, dal 2005 al 2011.
Frank La Rue, relatore speciale delle Nazioni Unite, ha ufficialmente chiesto che sia adottata trasparenza nelle nomine per il rinnovo dei componenti delle autorità pubbliche di controllo. Fra queste l’AGCom, appunto.
Per ora, infatti, il processo di nomina dei prossimi membri AGCom sembrerebbe tutt’altro che cristallino: la richiesta delle Nazioni Unite sarebbe quella di poter inviare nel Bel Paese un loro rappresentante come osservatore – leggi, Frank La Rue – affinché tutto si svolga con correttezza e trasparenza.
La stessa trasparenza che chiede l’Open Media Coalition (OMC) di cui ANSO è fra i promotori. La coalizione, che sta portando avanti la campagna informativa “Vogliamo Trasparenza“, ha avuto un ruolo preciso e incisivo affinché questo passo fosse fatto da oltreoceano. È, infatti, del mese scorso la lettera inviata da OMC al Primo Ministro Monti (scarica il documento originale) in merito alla necessità di avere un osservatore ONU garante di imparzialità e correttezza come Frank La Rue per le prossime nomine in AGCom.
La modalità più opportuna a garanzia di imparzialità, trasparenza e pluralismo, sarebbe quella di consultazioni pubbliche che coinvolgano la società civile: necessaria la pubblicazione dei curricula dei candidati a far parte dell’AGCom.
Ma la pressione che arriva da New York, sebbene molto ‘polite’ come dicono gli inglesi, sembra più che decisa. Tanto che La Rue si è messo a disposizione in termini di cooperazione tecnica.
L’intervento dell’ONU, diretto all’esecutivo italiano, la dice lunga sulla situazione italiana e su quanto sia importante assicurare che, per i prossimi anni, le decisioni in merito a temi critici come banda larga, frequenze, diritto d’autore online e molto altro ancora, siano prese senza opacità e da persone competenti. Soprattutto con equidistanza e imparzialità.
La cura d’urto è iniziata, ci si augura che si arrivi a salute certa.
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