La notizia della scomparsa di Luciano Casaroli ha suscitato viva emozione al Musinf, il museo comunale d’arte moderna di Senigallia, al quale Casaroli aveva collaborato per l’allestimento di alcune importanti mostre e presso il quale è conservata una suite di sue incisioni.“Durante la presentazione a Palazzo del Duca della mostra, promossa dalla galleria Portfolio – ricorda il direttore del Musinf, prof. Bugatti – avevo avuto l’occasione di salutare Luciano Casaroli e, come da tempo avevamo, come comune progetto, ci eravamo ripromessi di incontrarci per mettere in calendario un’esposizione delle incisioni sue e del suo amico e compagno di torchi e d’insegnamento Silvano Scheiwiller“.

Presso il Musinf è conservato un significativo nucleo di xilografie e acqueforti, realizzate da Luciano Casaroli tra il 1955 e il 1959.
Al significativo corpus delle incisioni di Casaroli, nel 1996, il Musinf aveva dedicato una mostra, che fu inaugurata da Vanni Scheiwiller.

Casaroli è certamente il più noto tra gli incisori senigalliesi del ‘900.
La sua solida fama nazionale si lega al lungo e indimenticato magistero svolto, proprio in campo incisorio, presso il Liceo artistico di Brera.

Come si lega anche alla sua collaborazione con la casa editrice milanese Scheiwiller. Una collaborazione che era nata dalla sintonia ed amicizia con Silvano Scheiwiller. Proprio per ricordare e storicizzare questa collaborazione tra Luciano Casaroli e Silvano Scheiwiller, Vanni aveva contribuito alla progettazione e realizzazione di una mostra al Musinf di opere del fratello Silvano, prematuramente scomparso.

Esposizione che fu allestita nel 2001, in seguito alla donazione al Musinf di disegni e incisioni, effettuata da Delfina Provenzali.

Era stato personalmente Vanni Scheiwiller a ricordare che Luigi Bartolini aveva affidato a Casaroli ed al fratello Silvano il suo torchio calcografico, per realizzare la tiratura di una serie di lastre restate sino ad allora inedite.

Il riconoscimento e la fiducia di Bartolini consentono di ben inquadrare storicamente come Casaroli, per la sua sapienza tecnica, la capacità di innovazione linguistica e la tensione lirica, si fosse iscritto ad altissimo livello nel contesto operativo e nella dinamica della cultura incisoria italiana del secondo Novecento.

Ai fini di una corretta lettura sul contenuto poetico dell’opera di Luciano Casaroli, in occasione della mostra all’Istituto italiano di Washington, il critico Renato Miracco aveva indirizzato utilmente alla scoperta delle umane emozioni, che costituiscono il substrato del racconto grafico di Casaroli.

Un racconto tanto vibrante quanto linguisticamente e tecnicamente rigoroso.
Il contributo critico di Miracco, che ha accolto e ospitato a New York anche la mostra delle fotografie, conservate al Musinf, di un altro senigalliese illustre, Mario Giacomelli, aveva colto, con estrema precisione, nell’opera di Luciano Casaroli, la centralità del paesaggio e l’alternanza dei bianchi e dei neri, come file rouge ispirativo e momento di confronto e di sintesi.

Il Musinf ha chiesto all’assessore Schiavoni di programmare nel 2013 le date per la realizzazione della mostra dedicata a Luciano Casaroli e Silvano Schieiwiller, ritenendola utile a riproporre all’attenzione di tutti una stagione non dimentica della cultura incisoria italiana del ‘900, in cui l’artista senigalliese svolse un’azione di grande rilievo.

All’organizzazione della mostra ha già dato la sua adesione Renato Galbusera, docente all’Accademia di Brera, amico e grande estimatore dell’opera incisoria e didattica di Casaroli.