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Il burlesque a Senigallia si chiama Lady Arabesque

Intervista con la performer che sta seguendo le orme di Dita Von Teese. Galleria FOTO

Lady Arabesque

Senigallia è sempre più la capitale nazionale della cultura dell’America anni ’40 e ’50. Al riguardo l’ormai pluridecennale presenza del Summer Jamboree in città ha giocato un ruolo importante nel far crescere nei senigalliesi e un po’ in tutta la provincia la passione per lo swing, il rock’n’roll, rhythm’n’blue, per le pin-up e per le ‘Signore del Burlesque’.

Era il 2007 quando una delle più grandi fautrici del ritorno in auge del burlesque Dita Von Teese faceva tappa a Senigallia con il suo spettacolo mozzafiato fatto di ventagli piumati, pizzi e merletti. Sono passati quasi cinque anni e c’è chi nel frattempo in città ha raccolto lo scettro della diva pin up per antonomasia.

A Senigallia oggi il burlesque risponde al nome di Lady Arabesque, ecco l’intervista con la performer e una galleria di fotografie concesse da Nitrato d’Argento.

Partiamo dall’inizio: quando e sopratutto come è nata Lady Arabesque Kimi? E’ un sfogo artistico di un qualcosa che covava in te da sempre e che sei riuscita in qualche modo ad incanalare oppure è nato dalla necessità in qualche modo di ‘inventarsi’ un lavoro?

La passione per il burlesque è nata circa 4 anni fa; ai tempi facevo parte di una agenzia per modelle pin-up & hostess…il tutto è nato come un gioco, un hobby e da lì sono riuscita in qualche modo a tramutarlo in un lavoro. Nonostante il nome d’arte ‘Aràbesque’ e tutto il resto sia venuto solo in tempi più recenti, già anni fa mi esibivo anche se in maniera più sporadica.

 Complice da queste parti la presenza del Summer Jamboree la parola “Burlesque” sta entrando sempre più nel linguaggio comune anche se di preciso ancora sono in molti a non sapere bene definire questo filone artistico: tu come lo descriveresti?

Il burlesque è per me sensibilità, sensualità ma ancor prima intelligenza. La componente comunicativa è fondamentale; amo l’eleganza e la classe, altri due elementi imprescindibili da questa particolare forma artistica…ma l’ingrediente veramente alla base di uno spettacolo burlesque è certamente l’ironia. Ammetto che di fatto, sfrutto un po’ il mio corpo e la mia femminilità, ma non ci vedo nulla di male…

 Cosa pensi di questa moda imperante che resuscita, che attinge sempre più al ‘vintage’ o comunque a periodi andati…siamo forse a corto di idee?

Io penso che in effetti siamo un po’ a corto di idee…nei tempi odierni non si può certo dire che si brilli per originalità; attingere dal passato non la vedo sicuramente come una cosa sbagliata…oltretutto se il presente scarseggia di idoli o ideali.

 Il luogo comune tende ad associare il burlesque allo strip-tease…considerando che in qualche modo sei una pioniera del genere, come viene percepito in generale il tuo spettacolo? Solo apprezzamenti o anche qualche critica dalle persone più …’puritane’? In fondo Senigallia non è né Hollywood né Parigi…

Le risposte sono molteplici: parecchie sono le persone che apprezzano…lo strip in se, alcuni riescono a percepire anche ‘l’essenza più profonda e artistica…i primi a sostenermi e a fare il tifo per me sono proprio le persone affettivamente a me vicine come amici e familiari. Sicuramente non mancano le critiche; in tanti puntano il dito!..Le frasi più gettonate sono “Ti pare un lavoro rimanere con i copri-capezzoli tra la gente in mezzo ad un locale?” …Oppure “Chi mai si vorrà sposare una donna che passa metà del suo spettacolo con il culo al vento?”…Ecco, in questi casi la miglior risposta e sempre un bel sorriso abbinato con un conciliante “Ma chi se ne frega!”

Come si diventa un’artista del Burlesque? Ho scoperto che a Roma esiste addirittura un’accademia dedicata a questo filone…

E non solo a Roma. Ci sono scuole specializzate anche a Firenze, Bologna e anche ad Ancona…a mio avviso ci si nasce; è come la sensualità: sicuramente ognuno di noi ha grandi margini di miglioramento, ma è altrettanto vero che al meno in parte è una dote innata e naturale. In diverse occasioni alcune mie amiche scherzando mi hanno chiesto delle ‘ripetizioni’ o dei consigli di seduzione…chissà magari un giorno anche io metterò su la mia personale scuola…e comunque l’arma di seduzione più bella che ognuno di noi ha è in assoluto il sorriso!…Il mondo è pieno di tante ragazze magari bellissime ma musone…

 Come nasce un tuo spettacolo? Hai un canovaccio standard oppure dipende molto dal pubblico e dal luogo?

Intanto un mio spettacolo non è mai uguale al precedente;ogni volta cerco di creare qualcosa di diverso. Scelgo personalmente le musiche, gli abiti e cerco di personalizzare il tutto il più possibile lasciando anche una parte all’improvvisazione o all’ispirazione del momento. Mi affascinano molte le atmosfere che richiamano il mondo circense…in questo momento è quello il taglio preponderante che cerco. In futuro mi piacerebbe sperimentare anche atmosfere orientali…in particolare mi attira la cultura giapponese.

 Il Burlesque ha tra le sue più note paladine oltre alla famosissima Dita Von Teese altre artiste come Dirty Martini, Julie Atlas Muz, le Pontani Sisters, Catherine D’Lish…ti ispiri a qualcuno in particolare?

Mi ispiro principalmente a Vicky Butterfly, una performer contemporanea che richiama  in molti dei suoi spettacoli le atmosfere circensi alla Moulin Rouge.

 Nel New Burlesque oltre sicuramente ad una forte componente seducente è presente una forte dose di ironia e autoironia…dove finisce Lady Arabesque? Nel senso è un po’ come una maschera da supereroe che dismetti alla fine del tuo show oppure sono un tutt’uno?

Direi che sono assolutamente un tutt’uno!…Il problema al limite e conciliare Lady Arabesque con la quotidianità … o anche farla coesistere con altre mia passioni. Ti faccio un esempio: amo la musica afro & reggae … andare in un locale afro con pagliette e piume di struzzo inizia ad essere un filino impegnativo.

 Nella tua pagina ufficiale ‘Lady Arabesque’ ti definisci Performer & Model Alternative Burlesque/ Fetish/ Pin up /Gothic…pensi che in generale la parola “artista” venga oggi abusata?

In linea di massima direi di si, per lo meno nel mio ambiente si tende a esagerare un po’; anche questo è parte integrante del gioco. Poi se gli artisti sono tali o se si avvalgano solamente di questo nome … il pubblico è l’unico giudice attendibile. Ti posso dire che se nella mia pagina Facebook mi definisco Model Alternative Burlesque/ Fetish/ Pin up è perché sono esperienze che hanno fatto o fanno parte del mio curriculum vitae.

 Finiamo con la classica: “Progetti futuri”?

Intanto venerdì 6 aprile sarò al Level Club di Ancona per uno spettacolo burlesque. Le date future che iniziano ad essere sempre più frequenti non ve le posso dare perché sono ancora ufficiose; vi invito a seguirmi sulla mia pagina ufficiale Lady Arabesque per tenervi aggiornati. Per quello che riguarda lo show, come già anticipato sopra vorrei sperimentare nuovi sentieri, mi intriga la cultura giapponese e il soft-fetish.

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