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L’immagine del Pronto Soccorso di Senigallia

Parlare bene, a volte non fa male

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Ospedale di Senigallia

Prima di scrivere questo articolo ho aspettato che la mia sensazione divenisse una certezza. Per motivi familiari, mi è capitato di ricorrere all’intervento del Pronto Soccorso di Senigallia causa problemi cardiaci di mia madre di cui soffre da molto tempo.

Nel giro di sei mesi, siamo stati costretti a chiamare l’ambulanza per ben tre volte e da questo punto, parte la mia considerazione. Ormai ogni giorno veniamo travolti da notizie che nella migliore delle ipotesi, ci farebbero preferire di non uscire di casa e rimanere a letto.

L’assuefazione da tragedia greca, a cui ci sottopongono governanti e relativa pletora di pseudo opinion-leader, basterebbe a spegnere l’entusiasmo e lo stimolo anche del più illuminato degli ottimisti.

In mezzo a tutto questo, riuscire a trovare una luce diventa arduo ma a volte capita che, nella cattiva sorte, si riconosca ancora quel sapore dolce della passione per le cose che si fanno.

E’ questo quello che ho vissuto al Pronto Soccorso di Senigallia.
Nella prima occasione ho creduto si trattasse di un caso, la seconda volta che ho accompagnato mia madre ho trovato la medesima situazione e sabato scorso ho avuto l’ennesima e per me, definitiva conferma.

Ho avuta la sensazione di trovarmi in una dimensione parallela. Tutte le persone, a partire dal medico e dagli infermieri a bordo dell’ambulanza, fino al Triage e al personale sanitario presente nel reparto di degenza provvisoria, passando anche per inservienti e addetti vari, mi hanno letteralmente travolto con la loro gentilezza e disponibilità.

Certo, attendere sei ore prima di una diagnosi su una lettiga comoda solo per un fachiro, non è il massimo ma questo dipende dalla atavica carenza di personale di cui anche il nostro plesso senigalliese è vittima.
Ma questa è un altra storia e non ho elementi per poterla valutare.

Quello che mi sento di dire, oltre a ringraziare dal profondo del cuore queste donne e questi uomini spesso invisibili, è che la speranza di trovare ancora qualcosa di buono non va abbandonata.

Questi angeli, per tutto il tempo che ho assisito mia madre, hanno avuto parole di conforto per le persone presenti in sala d’attesa, frasi di sostegno a chi sentiva dolore e supporto psicologico per il tempo che trascorreva senza risposte o analisi che non arrivavano per i motivi di cui sopra.

Quindi, per quello che può contare, dico loro grazie.

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Senigallia è un grande esempio di come l’amore per il proprio lavoro, si possa anche tradurre in amore e rispetto verso chi ha bisogno d’aiuto e questo, è un buon motivo per alzarsi dal letto.

Commenti
Ci sono 4 commenti
Marco Livornesi 2012-04-06 22:11:06
per uno trattato bene, quanti disagi?
Marcello Liverani
Marcello Liverani 2012-04-07 02:14:53
Fa sicuramente piacere leggere che a qualcuno ogni tanto vada bene, purtroppo è l'eccezione che conferma la regola! Sulla professionalità degli addetti non discuto, anzi anche il sottoscritto è stato sempre trattato molto bene a livello umano tutte le volte che ho avuto bisogno del pronto soccorso di Senigallia, e non sono state poche, ma le ore di attesa ogni volta non si contano più. E questa è una indecenza bella e buona! Qui gli addetti non c'entrano nulla ovviamente, questo è un problema di organizzazione. Sarà per scarsità di personale, sarà per problemi burocratici, sarà perchè chi deve organizzare il lavoro è un incompetente, ma è sempre una tragedia questo pronto soccorso. E' assurdo aspettare ore e ore sulla lettiga o in sala di attesa. C'è un problema di fondo che ormai va avanti da tanti anni, ma come sempre accade in Italia, nessuno fa niente per risolverlo. Se ne lavano le mani tutti, politici compresi, manager compresi, tutti! E' il sistema organizzativo sbagliato perchè le persone preposte sono sbagliate. E' un classico del sistema italico, dove c'è lo stato apriti cielo, ci fosse mai una cosa che funziona! In molti preferiscono andare al pronto soccorso di Pergola, come ho anche fatto io per due volte...pochi minuti di attesa e via. Certo, il pronto soccorso di Pergola non ha la mole di lavoro di quello di Senigallia, ma lì veramente vieni chiamato in pochissimo tempo. "Maghi" a Pergola o "incompetenti a Senigallia? Chissà perchè ma ho la certezza che sia giusta la seconda ipotesi. L'ospedale è bello, carino, il personale ad hoc...ma il tutto si muove con la "velocità" di un bradipo!!! Ci sarà pure un responsabile o dei responsabili, e perchè non vengono mandati a casa a coltivare i pomodori nell'orto? Devono sempre pagare i cittadini vessati in tutto e per tutto? E nessuno fa niente...
Massimo 2012-04-08 11:14:34
Grazie. Alla Signora che ha colto nel segno. Come infermiere in servizio al 118 ed al Pronto Soccorso devo dire che fà piacere ogni tanto ricevere attestati di stima, in mezzo al mare delle futili ed a volte sterili polemiche, i disagi che qualcuno sopra và menzionando sono da attribuire al 99,9% dei casi al mal utilizzo della struttura Pronto Soccorso; alla atavica e cronica mal gestione dei sig.ri medici di base; alla gestione clientelare e politica della Sanità in generale, siamo a corto di personale ed attrezzature da anni, prima era facile era sempre e solo colpa del cavalier Berlusconi...ma adesso non è che vada poi così meglio e prima ancora non è che si stesse poi così idiliacamente? Certo lavorare al servizio di altri che soffrono non è facile, anche Noi siamo esseri umani con i nostri pregi e difetti, cerchiamo di fare del nostro meglio sempre e purtroppo a volte non ci riusciamo e non sempre per colpa nostra o per pigrizia come sarebbe facile e comodo asserire. La giornata no o storta può capitare a tutti, ovviamente noi dobbiamo controllarci di più perchè abbiamo a che fare con persone che soffrono e che vedono la loro sofferenza come la più grave tra tutte le altre presenti in quel momento, quanti ipocriti e falsi si vedono ogni giorno in sala d'attesa e di triage al pronto soccorso, gente che mente spudoratamente avendo imparato i sintomi e segni da internet, o da vox populi si come aggirare le normali code o tempi d'attesa che la procedura di codifica di gravità imporrebbe. quanta gente potrebbe usare il medico di base in modo idoneo? invece di intasare il pronto soccorso con richieste e pretese a volte assurde? Beh intanto Buona Pasqua a tutti perchè Noi lavoriamo anche oggi come tutto l'anno non dimenticatevelo!
gino s. 2012-04-26 13:58:41
l'animo di singole persone educate e benevole è un conto..l'animo di lavoratori gestiti male è un altro...quindi non confonderei ruoli e figure. Per esempio circa 5 anni fa ho avuto un fortissimo dolore al petto durante il lavoro e ho atteso diverso tempo seduto nella vecchia saletta dell'ex-pronto soccorso (manco sdraiato) prima di essere visitato, confortato da una collega che mi aveva accompagnato, altro che personale paramedico! Tempo fa anche mia madre per causa di un incidente domestico si è presentata nella struttura con il bianco dell'occhio completamente imbombito di sangue (l'occhio non era più bianco ma rosso scuro quasi nero) per capire come cavarsela e se avrebbe perso la vista ha dovuto attendere in sala d'aspetto qualche ora.
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