E’ arrivato da oltreoceano l’annuncio-shock da parte di Yahoo!, gigante americano del web, che nella giornata del 4 aprile ha diramato una nota in cui anticipa il taglio di 2.000 dipendenti dai propri organici. Come a dire, la crisi non risparmia la new-economy.

Yahoo!, web company californiana, da anni azienda di punta a livello mondiale tra quelle che operano in internet, sta attraversando un periodo in ombra: il motore di ricerca, fornitore di caselle e-mail e notissimo anni addietro per le sue frequentatissime community on-line, sta pagando dazio al cospetto di Google e Facebook, che hanno saldamente in pugno il mercato.

Ecco allora il piano di risanamento annunciato dall’A.D. di Yahoo!, Scott Thompson, che prevede una riduzione di ben il 14% della forza lavoro, che significa da un lato tagliare 2.000 dipendenti, dall’altro (quello dell’azienda) risparmiare 375 milioni di dollari.

Ma il timore, ora, è che la decisione di Yahoo! non resti un caso isolato, ma dia il via a una reazione a catena, che potrebbe portare a quello che gli analisti di mercato chiamano “scoppio” di una seconda bolla hi-tech. Già all’inizio degli anni 2000, infatti, dopo un primo periodo di grande crescita, grandi newco, aziende nate sull’onda della diffusione di internet, avevano ammainato bandiera bianca, con crack finanziari che hanno lasciato per anni molti dubbi sulla consistenza dell’economia fondata su internet. Poi il trend era risalito, resistendo anche ai primi tempi della crisi che, iniziata nel 2008, sta ora investendo tutta l’economia: reale e digitale. E Yahoo! ora cerca di non esserne la vittima, non senza pesanti ripercussioni sui lavoratori.