Senigallia, parola al Comitato Alluvionati Misa nella Commissione “ombra”
Spazio anche nella seduta ufficiale: disposti a collaborare con il Comune
Si è riunita lunedì 2 aprile la Commissione “ombra”convocata da Roberto Paradisi (Coordinamento Civico) e dai colleghi dell’opposizione consiliare apposta per ascoltare i componenti del Comitato Alluvionati Misa.
Un comitato di persone che, nella seduta “ufficiale” della II Commissione – che si è tenuta mezz’ora dopo – era stato invitato ad ascoltare (inizialmente senza poter intervenire); che dagli ultimi incontri con il Sindaco e il vicesindaco di Senigallia ha ricevuto rassicurazioni ma pochi interventi; che finora ancora meno persone hanno ascoltato.
La Commissione è nata appunto dall’esigenza di far ascoltare la voce di quanti hanno subito danni dall’alluvione del marzo 2011: quello stesso Comitato che – a detta di uno dei componenti, Stefano Mencarelli – non vuole essere contro nessuno e che cerca di risolvere le criticità evidenziate non solo dalle loro parole, ma dai fatti: quattro esondazioni negli ultimi trent’anni, di cui almeno tre dallo stesso punto, l’ormai famoso fosso del Sambuco.
Le difficoltà sono quelle già denunciate più e più volte: mancata pulizia del fosso, tane degli animali che indeboliscono l’argine, rotture mai sanate. Qualcosa sembrava smuoversi quando la Provincia di Ancona, competente per quanto riguarda i fiumi, aveva dato avvio ad una serie di lavori, ma – e questo è un altro aspetto – in un punto più a monte del fosso del sambuco, e dunque non in cima alle priorità.
Tra le questioni emerse c’è anche il piano d’emergenza comunale che – sempre secondo il Comitato – sarebbe solo una riproposizione di quello provinciale “calato” sulla realtà senigalliese ma senza adattarlo.
Persino la comunicazione delle emergenze presenta lacune: le famiglie di residenti, in caso di allarme o pre-allarme alluvione, rischiano di essere informate tardivamente perché la mail e l’sms (nell’eventualità di un’urgenza) non è prevista.
Infine il censimento dei danni subiti: nessun dipendente comunale o provinciale ha firmato alcun documento che potesse attestare l’entità dei danni, cosicché, tra i rimborsi che arriveranno dallo Stato, non sono conteggiate le famiglie con l’acqua dentro casa.
I consiglieri facenti parte dell’opposizione hanno ascoltato le ragioni del Comitato. Rebecchini (Rifondazione Comunista) ha aggiunto che il Presidente della II Commissione, Giulio Donatiello, poteva porre rimedio a questa “svista” permettendo loro di intervenire nella seduta ufficiale.
Cosa che poi si è avverata: i commissari hanno deliberato che il Comitato esponesse le sue ragioni. Sempre Mencarelli ha dato disponibilità a collaborare con il Comune per trovare una soluzione che possa mettere in sicurezza la zona senza “infangarsi” in cavilli e lungaggini burocratiche o vane promesse.
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