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Due anni di Giunta Mangialardi a Senigallia: atto finale

Intervista a tutto campo al Sindaco sulle problematiche della città e sulle possibili soluzioni

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Senigallia Lavoro
Maurizio Mangialardi

La squadra di governo è in ottima forma e, a parte qualche piccola sbavatura, la maggioranza si è dimostrata compatta, ma soprattutto seria sul lavoro portato avanti dalla Giunta. E’ questo il giudizio del primo cittadino di Senigallia, Maurizio Mangialardi che “festeggia” venerdì 30 marzo, con un’importante e dibattuta discussione in Consiglio sulle modifiche al bilancio di previsione 2012, i suoi primi due anni di mandato.
Due anni in cui Senigallia è progredita grazie ad un serrato lavoro in Consiglio Comunale verso cui il sindaco si esprime con apprezzamento: “Rispetto il lavoro del consigliere comunale, è un ruolo di repsonsabilità verso i cittadini, verso l’Amministrazione e verso gli altri colleghi, a cui il consigliere porta le sue istanze e quelle dei suoi elettori. Certo, il Consiglio non è un metronomo come vorrebbe la vita quotidiana: le questioni vanno dibattute e approfondite, senza però dimenticare che bisogna dare risposte alla città che le chiede. E’ un po’ il prezzo e il pregio della democrazia“.

Sul bilancio bisogna dire che Mangialardi in realtà ha virtualmente risposto più e più volte nel corso di questi mesi, ma le critiche all’eccessivo zelo della Giunta che poi è dovuta tornare sui propri passi per modificare il bilancio di previsione 2012 approvato a dicembre, hanno spinto il primo cittadino a replicare sostenendo di essere “orgoglioso di averlo votato subito“. E questo per due motivi: da un lato perché rispettare le leggi – che vorrebbero l’approvazione entro la fine dell’anno – è un dovere di ogni istituzione senza far finta che non esista; dall’altro lato c’è l’aspetto sociale: grazie all’approvazione dicembrina del bilancio, 40 famiglie hanno già potuto godere dei benefici per l’assegnazione dei voucher e dei contributi dal fondo di solidarietà. “Quaranta famiglie ora respirano grazie a quell’approvazione, mentre noi ora stiamo ragionando (ed è stata votata proprio giovedì 29 marzo, Ndr) sulle variazioni che ci possono permettere di ridurre alcuni importi” ha dichiarato.

Alla domanda su come le imprese strozzate possano sopravvivere alla crisi e su come gli appelli delle associazioni di categoria siano in qualche caso caduti nel vuoto, il primo cittadino ha dichiarato che “è chiaro che il dibattito è più a livello nazionale che cittadino, ma per quel poco che possiamo fare, abbiamo sempre ascoltato tutte le esigenze e ci siamo posti a fianco degli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti: tutte attività che qui a Senigallia sono spesso a conduzione familiare e che quindi fanno ricadere ogni problematica sul sociale. Ognuno di noi deve fare la sua piccola parte“.

Complanare, Sacelit, porto, riqualificazioni, varianti: l’urbanistica, l’edilizia e i lavori pubblici rimangono il settore trainante della città o il principale di cui si occupa l’Amministrazione comunale?
Diciamo che non è il settore trainante della città, perché il turismo ancora è il motore di Senigallia. Però questo è un campo strategico, se viene utilizzato bene può dare risposte sia alle famiglie che cercano una casa (e quindi con le politiche abitative come emerso in questi giorni sulla stampa), sia alle imprese che possono così tornare a creare occupazione“.

La sanità sta vivendo un momento di riorganizzazione che spesso si traduce in tagli ai servizi senza migliorie concrete per chi ha bisogno di ricorrervi. Di recente hai preso posizione nei confronti dell’Asur. Ne è venuto fuori un incontro il cui esito è stato quello di mettere in calendario altri incontri, una convocazione urgente della conferenza dei sindaci e un altrettanto urgente confronto con il direttore di Area Vasta, Maurizio Bevilacqua, che si è riservato di rispondere dopo aver sentito i vertici regionali. Perché le varie opposizioni (e qualche esponente della maggioranza) sostengono che ci si doveva muovere prima? Vi siete fidati troppo delle promesse regionali?
Di cosa stiamo discutendo? Del fatto che il Sindaco si è sempre mosso e relazionato con tutti i direttori e i dirigenti per evitare penalizzazioni al territorio? Sicuro non si può criticare la tempestività delle azioni con cui la Giunta si è mossa a questo proposito. La riforma della sanità è ampiamente condivisibile: non siamo più in grado di garantire tutti i servizi in tutti i luoghi, per cui l’ottica di area vasta è l’unica fattibile per far fronte ai tagli che stanno mettendo in crisi alcuni poli. Ma è anche indispensabile per garantire che i servizi continuino nel territorio. Questa è un’occasione per noi: è vero che ne stiamo discutendo da mesi, ma è anche vero che ancora non è a regime. Quello che vorrei fosse chiaro è che io non me ne occupo solo quando la gente protesta: io me ne occupo sempre. Molti invece, dopo Pesaresi sono tornati al silenzio, segno che molte proteste erano solo a livello personale contro quel direttore“.

Fondo di solidarietà, contributi alle famiglie, orti sociali, edilizia residenziale pubblica. La persona è in primo piano?
Sul tema dei servizi alla persona le cose da dire sarebbero tante. Innanzitutto – esordisce Mangialardi – siamo sempre in continuo miglioramento dato che osserviamo e ci confrontiamo su quanto viene messo in pratica negli altri comuni. Quella città di tutti non è uno slogan elettorale, ma la sintesi del nostro concetto di città, dove anche sul welfare non abbiamo solo la nostra visione ma cerchiamo di guardarci attorno per dare una risposta ancora migliore. Se l’Imu sulla prima casa in molti comuni è al 5 per mille, qui è al 4 per mille e con tutte le esenzioni possibili per non indebolire le fasce già soffocate dalla crisi. Sempre sulla casa, possiamo dire che l’accordo con l’Erap non è solo una risposta alla crisi abitativa ma è anche uno strumento che crea concorrenza nel mercato delle abitazioni: non è una cosa da poco, perché non tutti i comuni danno queste opportunità. E lo ha confermato anche il responsabile Erap l’altro giorno in occasione della firma sull’accordo che prevede l’impegno da parte di entrambi gli enti a realizzare nuovi interventi per la prima casa“.

Lo sviluppo della città passa anche per il turismo, ma la città non ha più un Assessore dedicato: chi potrebbe essere individuato come sostituto di Colocci? Proponi un nome. Sulla tassa di soggiorno: ucciderà veramente i flussi turistici a favore delle città adiacenti dirette concorrenti oppure avrà una ricaduta “minima” sulla prossima stagione? Perché solo tre città l’hanno approvata? Non era meglio rimandare ad una approvazione omogenea nel territorio regionale? Pensi che ci sia più paura di quanto non sia il rischio reale? Il comparto alberghiero o le opposizioni stanno cavalcando un po’ le paure?
La carica di assessore al turismo sparirà e il Sindaco si farà carico di quest’ulteriore delega, come già sta avvenendo in questi mesi, dopo le dimissioni di Colocci. Ma è già al lavoro per implementare il turismo tradizionale con le altre forme, come quello ambientale, quello sportivo e quello culturale. Tutti rami che possono evitare interventi spot e garantire alla città quella continuità che serve per mantenersi e migliorarsi sempre di più a livello nazionale e non solo.

Sulla tassa di soggiorno il Sidanco è deciso: “Non ucciderà nessuno. Sia perché se facciamo due conti vediamo che per 10 giorni in un albergo a tre stelle si pagherà solo 6 € in più; sia perché l’introito sarà reinvestito per interventi di riqualificazione; sia perché anche le nostre dirette concorrenti hanno approvato la medesima imposta, man mano che fanno i conti col bilancio. In sede di vertice regionale, le stesse associazioni di categoria che a livello locale ci fanno battaglia, a livello regionale ci invidiano perché qua siamo già nella condizione di ragionare su cosa ci può capitare e su quali provvedimenti prendere“.

Su uno dei temi di cui abbiamo parlato nelle domande precedenti, vorremmo una propostaconcreta, che non sia “apriamo un tavolo di concertazione”.
Dobbiamo mettere tutti in grado di avanzare proposte. Si prenda il Piano degli Arenili: quello è un modello di gestione partecipata nel governo del territorio e nel processo decisionale. Uno dei temi che ci stanno più a cuore è l’ambiente: con le varianti per la riduzione del consumo di suolo, con i processi di riqualificazione che tendono a non consumare il nostro tettitorio, stiamo cercando di portare avanti lo sviluppo della città senza intaccare la sostenibilità ambientale. Penso che questa sfida sia la più importante da vincere, non solo per noi, ma anche per i nostri figli e chi verrà dopo di noi“.

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