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Due anni di Giunta Mangialardi a Senigallia: atto I

Senigallia Notizie ha intervistato Roberto Paradisi sulle politiche dell'amministrazione comunale

Maurizio Mangialardi e Roberto Paradisi

Il 30 marzo 2010 Maurizio Mangialardi è stato votato dagli elettori senigalliesi, con una percentuale di consensi del 50,71%, Sindaco della spiaggia di velluto.

A distanza di due anni, vogliamo tracciare un quadro delle politiche messe in campo dall’Amministrazione comunale e per far questo, abbiamo chiesto ad ogni gruppo consiliare di rispondere a delle domande su alcune aree d’interesse per la città.

Iniziamo questa “corsa” fino al 30 marzo pubblicando le risposte che ci ha dato il Consigliere del Coordinamento Civico, Roberto Paradisi.

1) Due anni fa l’elezione a Sindaco di Senigallia di Maurizio Mangialardi. Elezioni vinte grazie all’apporto di una coalizione vasta e compatta su quasi tutti i fronti a parte qualche piccola eccezione. Che giudizio dà dell’operato della Giunta e della maggioranza accusata spesso di alzare la mano apaticamente?

Personalmente non ricordo una sola questione strategica o di rilevante interesse cittadino discussa in consiglio comunale. Non ricordo, perché non ci sono state, iniziative nel campo del turismo, del rilancio economico, della valorizzazione delle peculiarità locali. Il sindaco Mangialardi in questi due anni è passato alla cronaca per aver tagliato un numero impressionante di nastri. Peccato che tutte le inaugurazioni a cui ha partecipato riguardavano opere realizzate da altri enti (clamorosi i casi del monoblocco ospedaliero e della terza corsia autostradale). Quanto alla maggioranza, dire che è apatica è poco. Si tratta di un plotone di esecuzione di atti amministrativi che agisce a comando del caporale politico di turno.

2) I due bilanci che la squadra di Mangialardi ha elaborato risentono in maniera pesante dei tagli ai trasferimenti, del patto di stabilità e della crisi economica: si poteva fare di meglio? Che voci non la convincono e su cosa invece ha fatto bene ad insistere l’Amministrazione?

Questa dei tagli che mettono in ginocchio le amministrazioni è una favola che deve finire. Io mi chiedo: come mai i soldi per finanziare le clientele ci sono sempre? E attenzione: non mi riferisco solo a questa Giunta. Gli sprechi degli enti locali sono trasversali. Nel nostro caso, ho personalmente denunciato, con il mio libro bianco sugli sprechi, centinaia di migliaia di euro che vengono buttati al vento per finanziare le associazioni amiche e le iniziative più assurde. E poi le consulenze d’oro ai propri militanti politici, lavori faraonici per campi da bocce nel feudo elettorale del primo cittadino e via di questo passo. Il bilancio è stato scritto in termini di equilibrismo politicante. Per mantenere un buon portafoglio di spesa clientelare, sono state aumentate tasse e tariffe a danno dei cittadini senza procedere ad un reale taglio drastico della spesa. Ed è stata disposta la chiusura dell’unico servizio che realizzava un vero e proprio guadagno per l’ente: il mattatoio. Sembrano bilanci realizzati da dilettanti allo sbaraglio.

3) Imprese strozzate dalla crisi, appelli delle associazioni di categoria e dati allarmanti sulle chiusure e sulla difficoltà di accesso al credito. Cosa ha fatto l’Amministrazione, cosa non ha fatto e cosa si può ancora fare?

Oltre alle pacche sulle spalle, l’Amministrazione non ha fatto nulla di concreto. Certo, ad onor del vero, è difficile incolpare il sindaco sulle difficoltà di accesso al credito. Però una cosa l’Amministrazione poteva e doveva fare. Mi riferisco al settore edilizio che sta vivendo una crisi realmente drammatica che si ripercuote, non solo sull’economia locale, ma anche sulla pelle di tante famiglie (pensiamo all’indotto) ridotte quasi sul lastrico. L’Amministrazione doveva (e ancora non lo fa) cambiare radicalmente il volto (e, a volte, i volti) del settore urbanistico. Far attendere un’impresa anni prima di rilasciare i permessi di costruire, alzare continuamente la posta, pretendere oneri di urbanizzazione che rasentano l’inaccettabile … significa (e purtroppo in alcuni casi anche locali ha significato) contribuire alla crisi irreversibile di un’azienda. L’Amministrazione avrebbe dovuto rappresentare una sorta di “sportello amico” per questo settore e per queste imprese, garantendo tempi celeri e certi. Invece, con i suoi tempi e le sue lentezze (e, in alcuni casi, mettendo addirittura i bastoni tra le ruote alle imprese) ha creato disagi anche drammatici.

4) Complanare, Sacelit, porto, riqualificazioni, varianti: l’urbanistica, l’edilizia e i lavori pubblici rimangono il settore trainante della città o il principale di cui si occupa l’Amministrazione comunale?

In parte ho già risposto. Sull’area ex Sacelit io continuo ad avere i dubbi atroci che espressi a suo tempo in consiglio comunale durante lo sciagurato mandato Angeloni. Ho paura che noi non vedremo mai la realizzazione di quanto ci hanno mostrato su carte e piantine. E questa sarà, per la città, una sconfitta catastrofica. A parte comunque questo caso, in cui la stessa proprietà ha subito autentiche vessazioni da parte dell’Amministrazione comunale, i settori dell’urbanistica e dell’edilizia pagano una sciagurata politica decennale fatta di cementificazioni selvagge e piani senza criterio, guarda caso sempre a vantaggio dei soliti noti.

5) La sanità sta vivendo un momento di riorganizzazione che spesso si traduce in tagli ai servizi senza migliorie concrete per chi ha bisogno di ricorrervi. Di recente il Sindaco ha preso posizione nei confronti dell’Asur. Ne è venuto fuori un incontro il cui esito è stato quello di mettere in calendario altri incontri, una convocazione urgente della conferenza dei sindaci e un altrettanto urgente confronto con il direttore di Area Vasta, Maurizio Bevilacqua, che si è riservato di rispondere dopo aver sentito i vertici regionali. Cosa ne pensa?

Il sindaco sta recitando una parte. Fino ad oggi è stato in silenzio. Eppure tutti sapevamo cosa sarebbe successo. I segnali e le volontà politiche erano chiare ed inequivocabili. I nostri amministratori hanno sempre fatto la parte degli agnellini anteponendo le carriere personali agli interessi della città. Una città sacrificata nello scacchiere politico regionale. La verità è che l’opposizione più volte ha denunciato che Bevilacqua e chi lo ha seguito hanno svolto un ruolo da “liquidatori” della sanità senigalliese. Bisognava agire per tempo e aprire un fronte compatto a livello regionale. Ora si piangono lacrime di coccodrillo.

6) Fondo di solidarietà, contributi alle famiglie, orti sociali. La giunta promuove ogni singola azione che riguardi il sociale: cosa ha sbagliato finora su questo settore così importante e cosa si può invece promuovere a pieni voti?

Il fondo di solidarietà rappresenta una goccia in un oceano. E’ più propaganda che altro. Sui contributi alle famiglie bisognerebbe monitorare i criteri e le modalità di erogazione perché è fin troppo facile cadere nell’assistenzialismo più scontato. Apprezzo invece l’idea degli orti sociali, ma anche qui bisognerà, con il tempo, verificare le concrete modalità di realizzazione. In generale, devo dire che la Giunta e questa maggioranza fanno del sociale una sorta di grancassa mediatica, auto-celebrandosi ad ogni piè sospinto. Io non partecipo a questa cerimonia auto-referenziale. Una cosa però la voglio dire: obiettivamente gli uffici dei nostri servizi sociali sono efficienti con operatori che svolgono molto seriamente e professionalmente il loro lavoro. Politicamente, e lo dico ovviamente senza voler minimamente aprire questioni o polemiche strumentali, bisognerebbe chiedersi per quale motivo sono però sempre più gli stranieri assistiti e sempre meno i cittadini senigalliesi. Ai quali bisognerebbe guardare con un criterio di priorità.

7) Lo sviluppo della città passa anche per il turismo. La città non ha più un Assessore dedicato: pensa che Mangialardi dovrebbe individuare un sostituto di Colocci? Proponga un nome. Riguardo a questioni più pratiche: cosa ne pensa della tassa di soggiorno? Ucciderà veramente i flussi turistici a favore delle città adiacenti dirette concorrenti oppure avrà una ricaduta “minima” sulla prossima stagione?

Lo sviluppo della città è il turismo. La città non solo non ha un assessore al turismo, ma non ha nemmeno una politica ed una strategia turistica. Il vero settore trainante della città è il grande assente di questa legislatura. Il vuoto della poltrona di Colocci (che in realtà non ha mai brillato per una effettiva presenza sul campo) è il vuoto di questa maggioranza. Fare nomi è assolutamente inutile. Manca una visione di insieme e mancano idee. I veri assessori al turismo sono i ragazzi del Summer Jamboree. Gli unici che hanno capito come portare flussi turistici in questa città. Per quanto riguarda la tassa di soggiorno è un’autentica scemenza. Non ucciderà il turismo, non esageriamo. Ma certamente influirà negativamente sui risultati della prossima stagione e renderà Senigallia una città ancora più antipatica da un punto di vista amministrativo.

8 ) Turismo che è legato non solo al mare ma anche alla cultura e alle iniziative sportive. I quali sono tra i primi settori che spesso vengono tagliati per vie delle risorse limitate. L’amministrazione ha risolto questo gap o no?

Cultura a Senigallia?Quale? Quanto alle iniziative sportive, a parte i campionati di pattinaggio (in una struttura a mezzo servizio), sono lasciate alle iniziative delle singole associazioni. Senigallia non ha mai avuto un rapporto privilegiato con lo sport. Mangialardi, che pure a mio avviso avrebbe nel settore capacità organizzative, non ci ha mai creduto. Il tutto viene lasciato nelle mani di Campanile. E ho detto tutto.

9) Come giudica l’attitudine dell’Amministrazione al dialogo-ascolto dei cittadini e delle associazioni, per esempio in riferimento alle vicende Arvultùra, Giardini Catalani, referendum sull’acqua, ma anche per i temi di sicurezza, integrazione, contenziosi legali, segnalazioni varie?

Questa Amministrazione dialoga con i vandali che occupano illecitamente case e commettono reati e bastona senza pietà gli onesti cittadini. Parla con i “forti” (in termini di capacità di rumoreggiare e creare danni) e agisce di prepotenza con i deboli. Sui contenziosi legali, stendiamo un velo pietoso. Senigallia ha letteralmente arricchito alcuni noti studi legali. Che fatturano spesso con una sola pratica affidata dalla giunta quanto un avvocato medio fattura in un anno. E’ un fatto immorale che grida vendetta. E la spesa si moltiplica senza alcun risultato positivo per l’ente.

10) Su uno dei temi di cui abbiamo parlato nelle domande precedenti, vorremmo una proposta concreta, che non sia “apriamo un tavolo di concertazione”.

I tavoli di concertazione andrebbero chiusi e non aperti. Ci sono cose più serie da fare. Proposte? Potrei farne all’infinito se ci fosse qualcuno disposto ad ascoltare. Faccio alcuni esempi. Turismo: realizzazione di due o tre aree camper sui lungomari di levante e ponente, aree alberate capaci di ospitare oltre cento mezzi con costo modico giornaliero per i turisti plein-air (con un piccolissimo investimento, peraltro ad impatto ambientale zero, faremmo entrare nelle casse dell’Amministrazione gli stessi importi che porterebbe l’imposta di soggiorno e aumenteremmo l’afflusso turistico). Contenzioso: creare una apposita commissione comunale per verificare, a monte, l’opportunità di lanciarsi in una causa o trovare una conciliazione. Se poi il contenzioso sarà inevitabile, propongo un sistema di rotazione per professionisti che magari potrebbero accreditarsi come fiduciari accettando a priori compensi equi e prestabiliti. Servizi Sociali: c’è una mia proposta ferma da oltre tre anni che coinvolgerebbe le associazioni sportive e i servizi comunali. Una proposta a costi irrisori per il Comune che permetterebbe ai ragazzi di famiglie disagiate di accedere gratuitamente (o con significativi sconti) alla pratica delle varie discipline sportive. Le associazioni erano pronte a far la loro parte, ma l’Amministrazione ha bloccato il progetto. Cultura: bisognerebbe creare, come ha fatto il Summer Jamboree, un evento estivo, tipo festival letterario (ma non solo), capace di valorizzare l’identità locale e di coinvolgere le piazze antiche, la Rocca, i vicoli del centro storico e chiamando alla direzione artistica un nome di rilievo nel panorama nazionale (come è successo a Fano, ad esempio). Urbanistica: qui le proposte devono lasciare il passo al cambiamento. Azzeriamo la dirigenza degli uffici. Poi ne riparliamo…

Commenti
Solo un commento
Un povero tra i poveri (di politica) 2012-03-27 12:34:20
Beato te.
Basta crederci, sempre, a tutti i costi.
Forse un confronto con chi la pensa diversamente ti sarebbe utile o anche una passeggiata spensieratqa per Senigallia potebbe schiarirti le idee.
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