Sanità: API Senigallia chiede risposte concrete sul destino dell’ospedale
Amadio: "Non possono bastare le rassicurazioni del direttore Bevilacqua"
E’ difficile capire quale sarà il destino della sanità regionale e in modo particolare quello di Senigallia che da sempre soffre l’estrema vicinanza con le strutture regionali di Ancona.
Né possono bastare le rassicurazioni del direttore Bevilacqua in merito al mantenimento dell’Ospedale di Rete quale elemento integrato nel più ampio sistema di Area Vasta.
L’offerta e la qualità che è in grado di esprimere la struttura di Senigallia è ampiamente dimostrata dall’appel che esercita nell’utenza residenziale e non, in particolare per i territori confinanti, valle del Cesano e Montemarciano.
Bevilacqua conosce bene la nostra struttura, avendola guidata per oltre tre anni, e questo ha rappresentato un elemento di garanzia al momento della sua nomina; fiducia che non è mai venuta meno anche in questo periodo di transizione e di sofferenze che stanno emergendo per effetto del contenimento della spesa nonché delle minor risorse destinate al sistema sanitario.
Molte delle attuali difficoltà sono ricollegabili al mancato riconoscimento della personalità giuridica del Direttore che limita di molto il suo campo di azione anche per decisioni che all’apparenza possono sembrare banali, nonchè all’assenza di punti di riferimento ai vertici delle ex Zone Territoriale con la conseguente parcellizzazione delle responsabilità e la diluizione dei processi decisionali.
Se veramente entro il mese di aprile la Direzione regionale sarà in grado di elaborare l’organizzazione funzionale delle Aree vaste molti di questi problemi potrebbero trovare soluzione.
Le espressioni condivise devono avere il pieno coinvolgimento dei livelli politici istituzionali e sociali il cui confronto non deve mai venire meno, ma occorre anche uscire dalla genericità della discussione e calarsi nel particolare in modo da iniziare a dare risposte concrete ai problemi che si ritengono più emergenti quali: nomina dei primari e adeguato funzionamento delle strutture di diagnosi e cura.
Il risparmio quasi esclusivamente concentrato sul contenimento dei livelli occupazionali, senza entrare su altri settori di spesa, non può essere condiviso.
Né si può condividere l’idea di spostare risorse di personale verso la sede di Fabriano che, oltre al disagio individuale, comporterà anche un indebolimento socio-economico della nostra città.
Occorre quindi confrontarci e misurarci sulla capacità di riorganizzare il sistema con la necessità di dare risposte concrete ai cittadini pur nella consapevolezza che l’attuale congiuntura economica non favorevole renderà particolarmente difficile tale percorso.
da Amadio Ezio
Portavoce API Senigallia
"...mancato riconoscimento della personalità giuridica del Direttore che limita di molto il suo campo di azione anche per decisioni che all’apparenza possono sembrare banali..." che è come dire che comanda come il due di coppe a briscola...ed allora a che cosa lo si è invitato a fare ?, e lo stesso che cosa ci è venuto a fare ?, ed ancora chi è che ce l'ha messo lì a fare che cosa, se non ha nessun potere?. La Sanità non è nè una passerella per sfilate di moda, nè un concorso per l'elezione dell'inutile più bello d'Italia... Almeno voglio crederlo!
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