“Si” dell’UAAR alla proposta d’un registro per le Unioni Civili a Senigallia
"Importante riaffermare il principio di uguale trattamento, senza distinzione di religione, età o sesso"
Apprendiamo dagli organi di stampa locali, la notizia relativa alla presentazione di un O.d.G. in consiglio comunale, riguardante l’istituzione di un registro per le Unioni Civili a Senigallia.
A tal proposito, i soci del Circolo UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di Senigallia, sentono il dovere di manifestare tutta la loro soddisfazione per l’iniziativa ed esprimere un sentito apprezzamento per l’operato del Sindaco Maurizio Mangialardi, del Presidente della Giunta Enzo Monachesi, firmatari di tale O.d.G. e di tutti coloro che hanno lavorato affinché un tale progetto arrivasse finalmente in discussione.
Senza entrare nello specifico del test dell’O.d.G. che abbiamo potuto leggere solo nella tarda serata, vogliamo comunque ricordare come sia il Parlamento Europeo ad aver di recente affermato alcune questioni in merito al tema delle Unioni Civili e dei Matrimoni tra omosessuali.
Il Rapporto sulla parità di Diritti tra Uomo e Donna, presentato dall’Eurodeputato Sophie in’t Veld e approvato dall’assemblea, ha chiarito che i governi dei Paesi membri non devono dare “definizioni restrittive di famiglia” al fine di negare diritti e tutele agli omosessuali ed ai loro figli.
In occasione della presentazione del suddetto rapporto e’ anche passata la richiesta al Consiglio europeo di “riaffermare il principio di uguale trattamento, senza distinzione di religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale”.
La recente sentenza della Corte di Cassazione, rimandando al Parlamento il doveroso compito di legiferare in materia di Unioni Civili ha sottolineato come una coppia di fatto, nell’impossibilità legislativa di contrarre matrimonio in Italia, ha diritto di vivere liberamente la propria condizione con pari diritti rispetto alle coppie etero, evidenziando così la necessità di rispondere alle istanze della minoranza LGBT.
La società civile tutta si chiede a questo punto come possa il nostro paese mancare di una moderna regolamentazione delle Unioni Civili, presente invece nella quasi totalità dei paesi europei.
Lodevole quindi che il comune di Senigallia voglia a suo modo compensare questa mancanza tanto più che in un paese veramente laico i rappresentanti politici dovrebbero essere ispirati dai più alti principi costituzionali.
A Senigallia ci sono altre Associazioni lodevolissime che presentano progetti ed idee condivisibili e laiche, ma nessuna di queste ha inserito la Laicità come priorità assoluta nel suo statuto, tranne l'UAAR.
I cittadini auspicano una maggiore laicità delle istituzioni? Bene. Si rimbocchino le maniche e si diano da fare. Con l'UAAR o con altre realtà poco importa.
Un consiglio? I cittadini comincino a selezionare i propri rappresentanti locali, provinciali, regionali e nazionali, sulla base della loro condotta in termini di Laicità. Perchè per quanto possano sbattersi le Associazioni laiche, alla fine chi prende le decisioni sono i politici seduti nelle poltrone che pagano i cittadini. Un caro saluto.
Si riesce ad arginare il problema della sistematica censura con i social network, per cui alla fine, chi rimane lì come un babbeo che viene ammaestrato e pilotato da terzi, a fare la figura barbina, sono proprio quelle testate di giornali on line che si danno alla censura. A lungo andare l'esclusiva pubblicazione di comunicati stampa di alcuni, e l'esclusione sistematica di altri, SI NOTA...E si perde credibilità come giornali e redazioni. Quindi ci si siede sulla rive del fiume e si attende... ;)
Un caro saluto,
Paul
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