Senigallia rende omaggio al Sindaco del primo novecento, Aroldo Belardi
Iniziative sabato 24 e 31 marzo per ricordare il repubblicano che guidò la città dal 1910 al 1922
Sabato 24 marzo 2012 alle ore 10.30 nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale, Senigallia rende omaggio ad Aroldo Belardi, Sindaco della città dal 1910 al 1922, assessore nel secondo dopo-guerra e Preside del Liceo Classico G.Perticari. Per l’occasione, verrà presentato il libro di Luca Frontini “Aroldo Belardi. Un sindaco del primo Novecento“.
Grazie ad una serie di approfondimenti del Comitato scientifico, proseguono dunque – anche se formalmente sono stati dichiarate chiuse – le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia: in questo percorso si è voluto rendere omaggio ad uno dei personaggi più importanti della città, cui è intitolata dal 21 maggio 1974 la scuola media statale di Marzocca.
La mattinata in onore dell’illustre concittadino si aprirà con il saluto del Sindaco Maurizio Mangialardi ed il ricordo del Sen. Giuseppe Orciari. Seguiranno gli interventi del Prof. Marco Severini, del Prof. Mario Cavallari e del Dott. Luca Frontini. Coordina Mauro Pierfederici.
L’opera di Frontini ricostruisce l’operato dell’esponente repubblicano Aroldo Belardi (Senigallia, 1878 – 1950), che guidò il Comune di Senigallia tra il 1910 e il 1922, attuando provvedimenti che mutarono il tessuto urbanistico e sociale della città e fronteggiarono il difficile periodo della prima guerra mondiale. Sotto i suoi tre mandati vennero realizzate la bonifica e asciugatura del torrente Penna, piazza Saffi, le strade di viale Leopardi e viale IV Novembre. Grazie a queste premesse, nel 1930 venne varato il piano regolatore, da cui poi prese il via l’urbanizzazione a sud della città vecchia.
Docente liceale, preside e studioso di storia, di fede mazziniana, Belardi fu protagonista di una significativa vicenda politica e amministrativa durante il primo quarto del Novecento: guidò tre diverse Giunte, le prime due (1910-1914; 1914-1919) sostenute da una solida alleanza di sinistra tra repubblicani e socialisti; in un scenario completamente mutato dagli eventi bellici, dall’emergere dei partiti di massa e dalla crisi dello Stato liberale, la terza Giunta Belardi (1920-1922) venne varata intorno ad un blocco nazionale, con i repubblicani schierati al fianco di forze eterogenee (ex combattenti e nazionalisti). Sotto il fascismo si defilò dalla vita politica e si dedicò alla professione. Riprese l’attività pubblica nel secondo dopoguerra, risultando il più votato nelle amministrative del 10 marzo 1946; sedette come assessore (novembre ’46-giugno ’48) nella Giunta guidata da Alberto Zavatti.
Sabato 31 marzo le iniziative proseguiranno all’interno della scuola Belardi, ma saranno rivolte ai ragazzi.
Parole di apprezzamento per l’iniziativa sono state espresse da Luciano Di Marcelli, del Centro Cooperativo Mazziniano, per il quale non bisogna perdere la memoria di un personaggio pubblico e politico importante, in quanto traghettatore dei laici e democratici durante le due grandi guerre.
“Giusto far rivivere le persone importanti – conclude Mauro Pierfederici che coordinerà l’incontro di sabato 24 – attraverso il ricordo. La memoria in fondo è un giardino: se non lo coltivi, vi crescono i rovi“.
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