Senigallia promuove l’archeologia e lo fa dedicandole la XX Giornata FAI di Primavera. L’iniziativa, occasione speciale e imperdibile per visitare la Senigallia Romana, Preromana e la Senigallia del ‘700, è stata presentata martedì 20 marzo, presso l’area archeologica La Fenice, che proprio nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 sarà una delle protagoniste.

Una delle protagoniste perché le altre due, o meglio gli altri due che le faranno compagnia sono i siti archeologici di via Baroccio e via Cavallotti, dove gli organizzatori di queste iniziative si stanno adoperando per preservare quanto il terreno ha restituito – ancora in maniera parziale e non del tutto fruibile – alla città.

Quello che Comune di Senigallia, Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche e Università degli Studi di Bologna hanno organizzato – in collaborazione con il Liceo Classico G.Perticari – è un viaggio affascinante nella Senigallia Romana e Pre-romana: prima a gruppi di dieci persone si effettuerà una visita guidata del Museo e Parco Archeologico “La Fenice”, dove verrà proiettato un video sui recenti ritrovamenti in città; a seguire ci si sposterà lungo un itinerario guidato alla scoperta dei nuovi e importanti reperti archeologici rinvenuti in via Cavallotti.

A fare da Ciceroni in questa iniziativa i ragazzi di due classi quarte del Liceo Perticari, coordinati dalla prof. Vania Curzi e dal Dirigente Scolastico Alfio Albani; i quali hanno sottolineato come questa sia per i giovani studenti, che hanno collaborato con il prof. Giuseppe Lepore dell’ateneo bolognese, una bella opportunità di crescita, responsabilità e formazione.

Un presidio FAI attenderà i visitatori di fronte all’area archeologica La Fenice che, per l’occasione, osserverà i seguenti orari:
sabato 24 marzo ore 15.00 – 18.00
domenica 25 marzo ore 10.00 – 12.30 / 15.00- 18.00

Veri protagonisti dunque delle Giornate FAI saranno i siti archeologici di via Cavallottie via Baroccio. Nel primo caso sono stati rinvenuti i resti di una casa preromana del IV o V sec A.C., il che potrebbe “far riscrivere alcuni capitoli di storia locale“, come sottolineato dal responsabile prof. Lepore; nel secondo, invece, è stato ritrovato un antico santuario romano antecedente alla costruzione delle mura storiche della città che potrebbe essere la chiave dell’urbanizzazione successiva.