Lidia Pupilli chiude gli appuntamenti delle “Letture storiografiche” a Senigallia
Lo storico Federico Chabod al centro dell'appuntamento del 17 marzo al Centro Mazziniano
Nel giorno in cui si chiudono i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Centro Cooperativo Mazziniano propone, presso la Sala Chiostergi del Centro (via Chiostergi, 10) alle ore 17.15, l’ultimo appuntamento della rassegna “Letture storiografiche”, dedicata a un grande classico della storiografia nazionale, la “Storia della politica estera italiana” di Federico Chabod, che sarà presentato da Lidia Pupilli, Vice presidente del Comitato di Ancona dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e socia fondatrice dell’Associazione di Storia Contemporanea. In precedenza la rassegna ha concentrato la propria attenzione su alcuni classici della storiografia, presentati e discussi da qualificati relatori alla presenza di un pubblico attento e partecipe: “Apologia della Storia o Mestiere di storico“di Marc Bloch, “Pio IX“di Giacomo Martina, “Rosso e Nero“ di Renzo De Felice e “Dei doveri dell’uomo”di Giuseppe Mazzini.
Chabod (Aosta, 1901-Roma, 1960), si laureò in Lettere nel 1923 all’Università di Torino con una tesi su Macchiavelli discussa con Pietro Egidi e Gaetano Salvemini; frequentò i seminari di Friedrich Meinecke all’Università di Berlino e avviò una grande campagna archivistica in Spagna.
Pupilli
Iniziò la carriera universitaria a Perugia nel 1935 e la concluse a Roma; prese parte alla Resistenza e divenne uno dei maggiori storici del dopoguerra, abbandonando gli studi rinascimentali per quelli contemporaneisti; fu direttore della “Rivista storica italiana“ e della Scuola di storia moderna e contemporanea dell’Università di Roma nonché membro dell’Accademia nazionale dei Lincei e di altre prestigiose istituzioni culturali.
La Biblioteca di Storia moderna e contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma porta oggi il suo nome. Uscita nel 1951, l’opera di Chabod conobbe un’ampia risonanza, cambiò la percezione di valutazione della politica estera, propose l’idea di una storia incentrata sull’azione umana e rappresentò un nuovo metodo di indagare e raccontare i fatti del passato.
Un metodo – fatto di scrittura alta e di un vasto corredo di note, citazioni e rinvii – che si è poi imposto nella comunità scientifica, in suo onore, come canone chabodiano.
da Associazione di Storia Contemporanea
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!