Intervista a Jacopo Fo, a Senigallia per l’anteprima di “Incredibile ma vero”
"Se tutti sapessero quanti avvenimenti positivi accadono, il mondo cambierebbe molto velocemente"
Abbiamo incontrato Jacopo Fo a Senigallia per l’anteprima nazionale del suo spettacolo “Incredibile ma vero“; un’occasione imperdibile per chiacchiere di sesso, di Chiesa, di energie Nucleari, di “Male” e di come la gente comune sia dotata di super poteri…anche se non sempre lo sanno
“Hai i superpoteri e non lo sai. E non sai neanche che l’unica cosa veramente certa in questo universo è che accadrà l’impossibile. Se le persone sapessero quanti avvenimenti straordinariamente positivi accadono e se si rendessero conto di avere i superpoteri, questo mondo cambierebbe molto velocemente“.
Cosa si devono aspettare le persone che accorreranno al Teatro La Fenice per ascoltare il tuo ultimo monologo “Incredibile ma vero”?
Sostanzialmente racconto di fatti veri, storie incredibili che fanno bene alla salute e che dimostrano come i miracoli accadono veramente tutti i giorni. Ad esempio un tizio sopravvissuto ad un volo nel vuoto da 8000 metri o accadimenti eccezionali magari meno evidenti: come l’evoluzione umana, le conquiste della tecnologia e della ricerca medica o ancora i miracoli eccezionali che il nostro corpo compie quotidianamente. Storie che sappiano stupire: racconti di persone che hanno saputo guardare la realtà in maniera trasversale rispetto a quella canonica, inventandosi percorsi del tutto innovativi. Ad esempio degli imprenditori che hanno avuto l’ardire di sperimentare e promuovere azienda “autogestite”: un ‘apparente follia a detta di tutti, che è fruttata, ai visionari che hanno avuto il coraggio di provarla, un incremento di milioni di euro: e non sto parlando di un falso modello filo socialista o niente che abbia a che fare con un ideale politico; solo di gente illuminata che ha il coraggio di credere nelle proprie idee.
L’Italia è da sempre un paese per certi versi un po’ bigotto, che ama nascondersi dietro la proverbiale foglia di fico quando si tratta di parlare di argomenti come il sesso; che impatto credi abbiano avuto opere come “Lo Zen e l’arte di scopare”, “La Scopata Galattica” o “L’Enciclopedia del sesso sublime” nello sdoganamento della sessualità nel nostro paese?
Sull’argomento ‘sesso’ credo di aver avuto il merito di trasmettere delle informazioni, anche basilari che l’opinione comune generale ignorava. Gerry Scotti, nel suo quiz non molto tempo fa, ha fatto una domanda inerente al punto F maschile; ecco, io in qualche modo gli sono grato di diffondere delle informazione ancora considerate tabù che sono state affrontate da me e da altri anni fa non sempre con risultati apprezzabili. Non nascondo che la mia carriera dopo certe esternazioni sull’argomento è stata danneggiata; sono stato bandito dalla televisione e la mia percezione nell’opinione pubblica ha subito una grande distorsione. Per anni sono stato considerato una specie di depravato, maniaco sessuale; la stessa Università Libera di Alcatraz è stata concepita per diverso tempo dai più come un luogo dove avvenivano orge e feste baccanti. La soddisfazione più grande però, che mi fa dire “ho fatto qualcosa di concreto per sdoganare il sesso” sono le tantissime lettere che mi sono arrivate in cui la gente mi ringraziava per le varie delucidazioni e chiarimenti.
Senza fare crociate contro la Chiesa, pensi che la presenza dello Stato del Vaticano influisca su questa visone a volte bigotta?
Sicuramente un po’ influenzerà il concetto generale del pudore però io capovolgerei il problema: quanto è stato influenzato lo Stato Pontificio dalla storia della nazione, dal sacro romano impero fino ad oggi? Non credo sia giusto ritenere la Chiesa responsabile di quello che potremmo definire ‘bigottismo generale’. Io credo che ogni individuo possa determinare la cultura in cui vive: è sbagliato cercare sempre di scaricare la colpa fuori da noi, cercare un capo espiatorio per poterci raccontare la storia “è colpa degli altri se mi comporto in un certo modo“. Altra cosa fuorviante è pensare che la censura venga sempre da una sola direzione, in questo caso dalla destra politica o dalla Chiesa; niente di più sbagliato. Io posso affermare di aver avuto grossi problemi con censure che provenivano sia da destra che da sinistra; un esempio? Venni fatto fuori da “Tango”, poi diventato “Cuore”, noto inserto di schieramento sinistroide, proprio per una mia vignetta incentrata sulla religione.
Con lo pseudonimo di Karen sei stato tra i padri fondatori della rivista satirica “Il Male”. Che idea ti sei fatto di questo “Nuovo Male” uscito quasi trent’anni dopo? La nuova versione prosegue sulla strada aperta dal vecchio?
La grande scommessa è proprio questa, riproporre oggi un qualcosa che esisteva trent’anni fa; cercare di mantenere lo stesso spirito e le stesse inclinazioni nonostante i tempi, le persone che lo seguivano e anche noi che ci lavoriamo siamo svariati anni più vecchi. L’ulteriore sfida sono i meravigliosi mezzi di diffusione che esistono oggi e che permettono una divulgazione trasversale del tutto innovativa; una sfida molto eccitante. Non nego che è stata per me anche l’occasione di ricominciare a disegnare vignette, cosa di cui sentivo una profonda nostalgia e che, se si esclude il mio blog, non avevo più occasione di fare da 17 anni.
Un anno fa hai definito la burocrazia “La nemica del popolo”; con l’avvento del nuovo governo tecnico hai registrato qualche miglioramento o non è cambiato nulla al riguardo?
E’ una situazione paradossale; nel corso degli anni ho visto avvicendarsi governi e politici diversi e tutti si sono sempre schierati contro la burocrazia come un’entità malvagia che si antepone al progresso del paese, eppure, nonostante sia un punto presente in tutti i programmi politici, nessuno ha mai fatto nulla di concreto per contrastarla. La verità nuda e cruda, è che i politici traggono il proprio potere proprio dalla burocrazia. Un esempio?Ogni tanto viene riproposta l’eventualità di stabilire delle liste pubbliche per quello che concerne i periodi di attesa della sanità. Al riguardo ho sentito affermare ad un politico “E allora noi che ci staremmo a fare?”, e sai perché? Le persone non avrebbero più la necessità di rivolgersi a loro per mettere la classica “parola buona” per guadagnare posizioni nelle fantomatiche liste. Tolto il bisogno, sarebbe finito anche il potere.
E’ passato quasi un anno dal disastro nucleare di Fukushima; da sempre sei un fervido sostenitore del “No al Nuclere”, che idea ti sei fatto di questa tragedia?
Ancora oggi provo una grandissima angoscia al riguardo. I morti che ci saranno negli anni a venire in quella zona sono incalcolabili. Infinitamente più grandi di qualsiasi beneficio potrebbe produrre l’unione di tutte le centrali nucleari presenti sul globo.
Per quello che concerne le energie sostenibili sono stato per circa 40 anni insieme ai miei genitori a parlare con le amministrazioni comunali delle principali città d’Italia per cercare di fargli capire quanto sarebbe vantaggioso finanziare una politica energetica sostenibile; ho portato con me in dote ingegneri ed esperti: è stato tutto inutile. Eppure non mi capacito; lo stato potrebbe risparmiare fino 40 miliardi di euro se solo prendesse in considerazione nuove fonti che non dipendono così dal carbone fossile. Si parla di disoccupazione, eppure la gente ignora quanti posti di lavoro potrebbe creare il governo se investisse sul risparmio energetico: sostituire i vecchi infissi con i nuovi, rivestire i tetti di materiali isolanti e tante altre piccoli ma preziosi gesti permetterebbero un risparmio inquantificabile e la creazione di lavoro per tantissime persone. Le faccio un esempio: un terzo dell’energia che la Volkswagen utilizza è prodotto dai pannelli solari che sono installati nei tetti dei loro stabilimenti…qualcuno mi spieghi perché questo modello non potrebbe essere adottato anche dalla FIAT. E’ proprio vero, non c’è peggior sordo…
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