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Microcriminalità, evasione e lavoro nero: i danni per le aziende senigalliesi

Da Confartigianato l'ammonimento a tenere collegati i fenomeni e a combatterli

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Imprese, mercato del lavoro, crisi economica

Spaventa nel Senigalliese l’escalation dei reati e la spavalderia dei malviventi. Tutti sono nel mirino: colpite tabaccherie, distributori di carburante, bar, ristoranti, locali, negozi, cantieri.
Cresce nei cittadini la percezione di insicurezza, ovvero la sensazione di essere inermi e non protetti dai fenomeni criminosi” – riferisce Giacomo Cicconi Massi, segretario Confartigianato Senigallia.

Le aree produttive sono messe a dura prova: i ladri si impadroniscono durante la notte dei beni più disparati scassinando porte e sfuggendo ai controlli. I nostri imprenditori ci riferiscono di furti di mezzi d’opera, di gasolio dai serbatoi, di batterie; sottrazioni nei cantieri ma anche nelle sedi e nei magazzini aziendali.

“Prelevati” macchinari, automezzi aziendali, piccoli utensili.
Le micro e piccole attività del territorio, soprattutto quelle che operano in periferia, hanno preso l’abitudine di portare quanto prima possibile in banca il guadagno della giornata per evitare brutti incontri a chiusura di bottega.

La microcriminalità è una piaga rovinosa che brucia i risicati fatturati delle aziende già alle prese con le difficili conseguenze della crisi congiunturale.

Private dei soldi e degli strumenti, le micro e piccole imprese sono costrette a stoppare la produzione, a reinvestire capitali per recuperare i mezzi necessari per ripartire.

Le maglie dell’illegalità stringono il loro affondo sul territorio e contano su diversi artigli. Come il lavoro in nero, che colpisce in particolar modo i settori del terziario, come i servizi, il commercio, le attività turistico-ricettive (alberghi e ristoranti), i trasporti e le comunicazioni. Una realtà parallela e aggressiva che operando nell’ombra fa concorrenza sleale a chi lavora nel rispetto della legalità.

E infine i “furbetti” del fisco, quelli che non denunciano il reddito, che non fanno fattura, e con il loro comportamento fanno perdere allo Stato una parte non trascurabile delle entrate costringendo le Istituzioni a inasprire la pressione fiscale. Pagano sempre gli onesti. Questa situazione non può continuare, conclude Cicconi Massi.

Microcriminalità, lavoro nero, evasione fiscale vanno sradicati dal territorio.
Confartigianato apprezza il lavoro compiuto dalle Forze dell’Ordine e sa quanto si adoperano nel massimo sforzo per difendere la legalità.

La situazione tuttavia necessita di interventi mirati, calibrati sul territorio e di un potenziamento dell’organico attivo. Obiettivo: individuare le sacche di illegalità presenti sul territorio e lavorare sulle cause della crescita dei fenomeni. La Confartigianato si sta attivando in questo senso per presentare al più presto un progetto che possa andare in questa
direzione.

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