Amianto, a Senigallia l’80% degli ex dipendenti Sacelit sono malati
Presentati i dati del programma di sorveglianza: alterazioni a polmoni e pleura, disfunzioni respiratorie
Il giorno 7 marzo, presso la Sede Amministrativa dell’Area Vasta 2 – Senigallia, il Direttore di Area Vasta, ing. Maurizio Bevilacqua – insieme al Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dr. Giovanni Fiorenzuolo, al Direttore SPSAL dr. Aldo Pettinari e alla d.ssa Patrizia Perticaroli -, ha presentato alle Organizzazioni Sindacali territoriali CGIL, CISL e UIL l’indagine relativa alla sorveglianza sanitaria degli ex lavoratori della Ditta Sacelit, esposti al rischio lavorativo amianto.
Ha quindi illustrato i risultati del follow–up 2010-2011.
La Ditta Sacelit ha svolto la propria attività nel territorio di Senigallia dal 1948 al 1984 producendo manufatti in cemento-amianto. Gli effetti dannosi delle fibre di amianto sulla salute si evidenziano dopo alcuni decenni dall’esposizione iniziale in rapporto all’entità di esposizione, alla tipologia di amianto utilizzato e alla suscettibilità individuale del soggetto.
Al fine di dare una risposta alla domanda di tutela della salute, d’informazione e di riconoscimento medico-legale delle patologie professionali avanzate dagli ex lavoratori della Sacelit e loro rappresentanti, la Direzione dell’ex Zona Territoriale n. 4 di Senigallia aveva intrapreso nel 2010 un programma di sorveglianza sanitaria.
Per queste persone era stato disposto un percorso diagnostico facilitato, concordato con i Servizi di Radiodiagnostica e di Pneumologia ambulatoriale, con l’U.O. di Oncologia medica dell’Ospedale di Senigallia e con i medici di Medicina Generale.
Nel periodo 2010–2011 sono stati invitati 238 soggetti inclusi nel programma di sorveglianza, di cui 158 si sono presentati a visita presso l’ambulatorio di Medicina del Lavoro dello SPSAL. Nel corso del Programma sono state individuate nell’81% dei soggetti alterazioni della pleura e nel 60% alterazioni radiologiche del polmone. Dalle prove di funzionalità respiratoria è risultato un danno nel 45% dei soggetti.
In prima analisi, l’elevata percentuale di alterazioni asbesto correlate è sicuramente in rapporto all’età avanzata degli ex lavoratori visitati e al lungo periodo trascorso dalla loro prima assunzione al momento degli accertamenti sanitari.
Sono stati richiesti 144 esami radiologici, 133 visite pneumologiche e 7 consulenze oncologiche. Sono stati redatti 79 certificati di malattia professionale per il riconoscimento medico–legale di malattie asbesto correlate.
A conclusione dell’iter diagnostico, ogni cittadino è stato informato del proprio stato di salute e sono state date indicazioni ai MMG sui controlli longitudinali da eseguire.
Il sig. Maurizio Andreolini, rappresentante della CISL, a nome delle OO.SS. presenti, ha espresso apprezzamento per l’utilità del lavoro effettuato in modo scientifico e molto professionale. Ha aggiunto che le OO.SS. ritengono opportuno studiare con il Direttore di Area Vasta quale percorso compiere in futuro.
Ha concluso affermando che le Organizzazioni Sindacali ritengono utile un confronto continuo su questa problematica con la Direzione dell’Area Vasta 2, con l’Amministrazione Comunale di Senigallia e con la Regione Marche.
L’ambulatorio di Medicina del Lavoro di Senigallia resta a disposizione per l’inquadramento di malattie correlate al lavoro e per il controllo clinico di soggetti ex-esposti a cancerogeni.
Centinaia se non migliaia di persone sono morte a senigallia a cominciare dai facchini che scaricavano i sacchi di amianto,i vicini di casa della sacelit, le mogli i lavoratori.Zitti tutti si fa il nuovo centro turistico.
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