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Marche, l’Asur appalta i servizi contabili. Critica della Uil Fpl: “E’ una svendita”

Moscatelli: "Iniziativa mai concertata che costa circa 545.000 euro all'anno, esternalizzazione selvaggia"

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Abbiamo appreso come la Direzione Generale ASUR, con determinazione n° 159 del 5 marzo 2012, chieda alla Regione Marche di approvare politicamente e tecnicamente un appalto esterno per la gestione dei servizi e documenti contabili dell’ASUR Marche tutta.

Ci troviamo ancora una volta di fronte ad una iniziativa mai concertata e condivisa con le Organizzazioni sindacali. Dalla determinazione è chiara la volontà di appaltare ad una società esterna uno dei servizi più importanti e delicati dell’intera gestione amministrativa dell’ASUR: il Servizio Bilancio e la gestione dei documenti contabili di ciclo passivo.
Costo dell’operazione 450.000 euro annui + IVA che equivalgono a circa 545.000 euro complessivi!

Con questa cifra l’ASUR Marche potrebbe assumere 30 unità di personale amministrativo a tempo indeterminato attingendo dalle graduatorie in essere, frutto di elaborato e costoso concorso a livello regionale!
E per di più ci sono già i posti vacanti nelle dotazioni organiche!

Tutto ciò avviene nel silenzio e soprattutto avviene con una determinazione che cita nel suo testo l’art.97 della Costituzione italiana, cioè quell’articolo che recita “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso…”.

I concorsi e le graduatorie valide ci sono ma invece di attuare una sana politica di assunzioni si va verso l’esternalizzazione selvaggia. E per fortuna che nel 2007 e nel 2008 la Regione Marche aveva sottoscritto con tutte le Organizzazioni sindacali degli accordi di stabilizzazione del personale dipendente nei quali si prendeva l’impegno di valutare anche la re-internalizzazione dei servizi già appaltati all’esterno!

La preoccupazione oggettiva è che da tale appalto deriverà un ridimensionamento delle dotazioni organiche, con la “soppressione” dei servizi Bilancio interni e con la lesione dei diritti di chi ha superato un concorso proprio per accedere, in modo imparziale, nella pubblica amministrazione.

Anche in questo caso non vi è traccia di una analisi costi/benefici dell’operazione, proprio come è già accaduto con la manifestazione di interesse per l’acquisto di un immobile da destinare ad uffici amministrativi per l’Area Vasta n.2.

Ma c’è di più. Anche nell’ascolano e nel maceratese (rispettivamente Area Vasta n.4 ed Area Vasta n.3) è stata prevista la futura acquisizione di immobili ed anche in questi due ulteriori casi si tratta di 3.000.000,00 di euro ciascuno (pertanto il totale dell’operazione Area Vasta n.2 + Area Vasta n.3 + Area Vasta n.4 = circa 10.000.000,00 di euro). Basta leggere la Determinazione ASUR Direzione Generale n.147 del 23.02.2012.

Ora con l’affidamento ad una società esterna di un servizio e di un lavoro che è tipicamente espletato dagli assistenti amministrativi, si aggirano di fatto quelle graduatorie probabilmente tanto invise ai vertici dell’ASUR.
Perché è così difficile per l’ASUR utilizzare le graduatorie di pubblici concorsi ed è invece così semplice attuare co.co.co. o esternalizzazioni in barba a tutti i sani principi costituzionali di buon andamento ed economia della pubblica amministrazione?

L’Asur e la Regione Marche devono dare delle risposte ai cittadini su queste scelte “esternalizzanti” e soprattutto devono spiegare a tutti coloro che hanno superato un concorso perché è così difficile utilizzare una graduatoria valida tentando sempre e comunque di aggirarla con sistemi di affidamento a co.co.co. e tramite appalto di servizio, tutti sistemi che creano di fatto e solamente una riduzione dei costi solo e comunque sulle spalle di chi lavora (il cosiddetto “dumping contrattuale”).

Abbiamo appreso che gli idonei in graduatoria per le posizioni di assistente amministrativo si stanno già muovendo per segnalare questo ennesimo e scandaloso episodio alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e a tutti i mezzi di comunicazione.

C’è necessità di fare chiarezza ma soprattutto di rispettare le regole, le relazioni sindacali e i princìpi costituzionali cardine dell’attività della Pubblica Amministrazione. A tutti ricordiamo che la Pubblica Amministrazione è di tutti e non solo di alcuni.

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