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Sparisce dal 2 marzo ad Arcevia e fa perdere le tracce: localizzata nel Lazio

Dopo aver fatto perdere le tracce, scrive ai suoi familiari: "Non mi cercate"

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La ditta "Castiflex" a Castiglioni di Arcevia

Una 55enne di Castiglioni d’Arcevia e imprenditrice titolare di una fabbrica produttrice di materassi a molle e reti è scomparsa dalla tarda mattinata di venerdì 2 marzo. Per rintracciarla, sono stati localizzati i segnali provenienti dal suo telefono cellulare: risulterebbe essere stata a Porto Sant’Elpidio e, da martedì 6 marzo, a Roma.

La fuga di Giuseppina Lorenzetti, titolare della ditta “Castiflex”, potrebbe essere avvenuta volontariamente a causa dello stress da lavoro e per la gestione dell’azienda, molto conosciuta nell’arceviese.

Giuseppina Lorenzetti ha fatto perdere le sue tracce venerdì 2 marzo, quando, poco dopo le 11, ha lasciato la sua azienda approfittando, come di consueto, della pausa pranzo per sbrigare commissioni nella nbanche di Serra de’ Conti e Montecarotto.

Ma alle 14, orario in cui riapre l’azienda nel pomeriggio, la Lorenzetti non si è più ripresentata. Dopo un’iniziale attesa, i dipendenti si sono allarmati e hanno telefonato agli istituti bancari, ma la donna non risultava essere presente. Hanno quindi effettuato chiamate al cellulare della donna, ma sempre invano. Inoltre non sono risultati movimenti sui suoi conti bancari.

Ma alle 17,15 è arrivato un sms al cellulare del figlio Lorenzo (con il quale aveva cenato il giorno precedente la scomparsa)  con scritto: “Non mi cercate“. Stesso contenuto nel sms spedito lunedì 5 marzo sempre al figlio, ma con diverse parole: “Vi voglio bene, non cercatemi“. La famiglia, a questo punto, si è risollevata sapendo che la Lorenzetti fosse ancora viva.

Dal giorno della scomparsa si è cercato di localizzare la Lorenzetti individuando i segnali provenienti dal suo cellulare. Dopo i primi giorni di chiamate a vuoto, da domenica il telefono è spento. I primi segnali sono stati rilevati a Porto Sant’Elpidio, e da martedì 6 marzo nel Lazio.

Secondo le ricostruzioni, la donna avrebbe percorso a bordo della sua macchina un itinerario in direzione di Roma.
I familiari – il marito Mariano Badiali, i due figli e la sorella di lei –  sono quindi  partiti immediatamente per la capitale nella speranza di rintracciarla e di farla tornare a casa.

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