Allo spazio Arearte di Senigallia la mostra “Alfabeto ultimo” di Gabriele Geminiani
Il 10 marzo la mostra del pesarese, "un microcosmo di frammenti regolato da leggi proprie"
Sabato 10 marzo alle ore 18 inaugura a Senigallia presso lo spazio Arearte (Via Fratelli Bandiera, 29/34), la mostra “Alfabeto ultimo” di Gabriele Geminiani. Un piccolo poema scritto in un idioma sconosciuto. Dove le parole sono i segni che le cose ritrovate nei luoghi dell’abbandono, mari fuori stagione, periferie, discariche, hanno lasciato sulla carta tipografica.
“Alfabeto ultimo” segna così un nuovo capitolo nella vicenda artistica di Gabriele Geminiani.
Dall’atto del raccogliere le cose perdute o che hanno perso la schiavitù di essere utili, alla loro composizione muta e simbolica in immagini fotografiche e in teatrini poetici e sorprendenti, siamo ora giunti al lessico grafico delle impronte che questi scarti hanno lasciato su supporti cartacei e negli stampi di gesso.
Il tema delle “impronte” è il suo ultimo approdo.
Le figure grafiche che emergono sulla carta, frutto di incisioni certosine e di un istinto catalogatorio quasi scientifico, strappano un’ultima estensione di vita alle cose che erano diventate relitti e offrono loro un’altra occasione di espressività.
Diventano un codice, un alfabeto per possibili o impossibili comunicazioni; il tratto impresso sul foglio dalla loro sagoma o dalla loro scia mescola astrazione e figurazione, sconfina nei paradigmi dei sistemi di comunicazione, fluttua nella leggerezza della poesia.
La nuova inedita raccolta di segni di Gabriele Geminiani rappresenta la naturale evoluzione di un percorso progettuale iniziato numerosi anni fa fondato sul tema del recupero delle cose abbandonate, seguendo un particolare principio ordinatore, quello del collezionista.
Geminiani crea così un microcosmo di frammenti regolato da leggi proprie, che rispecchiano l’occhio infallibile di chi sa riconosce il soggetto da trasformare e che lo sa manipolare sino a trasformarlo a nuova icona, precisata negli accostamenti, negli sfondi, nei rapporti creati con le ambientazioni e con gli spazi in cui entrano a far parte come elementi carichi di nuove relazioni di senso.
Geminiani diviene l’artefice di ogni singolo oggetto riscattato dall’oblio o dalla perdita di significato nel momento stesso in cui lo individua e lo sceglie come elemento distintivo in una moltitudine indifferenziata, lo seleziona, lo sottrae dal caos indistinto e gli assicura una nuova misteriosa esistenza.
Gabriele Geminiani è nato a Pesaro nel 1962. Vive e lavora tra Marche e Romagna. Il suo percorso si snoda tra interventi e installazioni in luoghi abbandonati servendosi costantemente di materiale di recupero e incursioni grafiche e poetiche nel mondo editoriale e dell’illustrazione per i quali ha prodotto preziosi libri, libriccini, plaquette, ecc. ecc.
Orari di visita Tutti i giorni 10.00/13.00 – 16.30/19.30 Domenica 17.00/19.00
Per informazioni tel. 071 63225
mail: info@associazionefarm.it
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