Dopo la divertente anteprima a Radio Velluto, sabato 3 marzo 2012 con inizio alle ore 21.30 si alterneranno sul palco del Gratis Club di Senigallia 6 gruppi giovanili nell’ambito della XVI edizione di Scorribande, la manifestazione musicale organizzata dall’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Senigallia in collaborazione con la scuola di musica Musikè di Senigallia.

Queste le dichiarazioni rilasciate dai singoli gruppi nel corso dell’intervista del 3 marzo:

Lu urla sui tetti (Senigallia): “Inseguire incessantemente i nostri obiettivi musicali, tornare a inseguire i sogni che tempo fa alcuni di noi avevano chiuso dentro il cassetto, produrre sane endorfine rivitalizzanti. Le urla sui tetti sono una realtà!“. Questo è il loro manifesto programmatico.

La band è fondata nell’estate del 2010 sulle ceneri degli Alternativa Budapest. Per alcuni mesi il gruppo ha suonato in trio con il nome di Seventy Less One. Nel gennaio del 2012 il gruppo è al completo con Matteo Frattini al basso, Daniel Fiacchini alla chitarra, Fabrizio Zottola alla voce, Manuel Marocchi alle tastiere e Paolo Ceresani alla batteria.

373° K(Bologna): “Il nome del gruppo deriva dal valore di uno stato di ebollizione del pensiero, al quale siamo giunti vivendo immersi nella società contemporanea. Il pallino al quale siamo tanto affezionati scavalca la convenzione scientifica ed è indice di quell’italianità che dal 2009 portiamo in giro con i nostri concerti, nutrita da una forte dose di spirito Rock.”

La band nasce e cresce a Bologna tra i corridoi del DAMS. Nel 2011 è uscito il loro primo album autoprodotto (Spiriti Bollenti) che ha ottenuto un buon riscontro di critica e pubblico.
Mattia Villon (voce), Stefano Venosta (chitarra), Vincenzo Adduci (chitarra), Rocco Romani (basso) e Francesco Lupi (batteria).

Angi & Ste (Senigallia) è una band Alternative Rock italiana nata nel 2010 dall’idea di Angelo Quattromini e Stefano Paolini, due giovani ragazzi di campagna che hanno iniziato a suonare con grande passione.

Nel 2011 è uscito il loro primo disco (Born to be Frigo) contenente 3 tracce. Questo disco narra la vita difficile di un giovane con seri problemi psico-sociali e l’inventiva di “Angi & Ste” tutti i ragazzi senigalliesi sono riusciti a far diventare “Frigo” un leader popolare.
Angelo Quattromini (voce e chitarra), Stefano Paolini (tastiere e voce), Francesco Marchetti (batteria), Fabio Marcantoni (basso).

Tongue typo (Senigallia):  “Avete presente quando volete dire una cosa ma vi accorgete che il modo in cui l’avete detta vi mette in una posizione di imbarazzo? Quella è una Tongue Typo“. La musica di questo gruppo si propone di avere proprio queste caratteristiche: potente, diretta, viscerale, persino sconveniente.

La formazione nasce a Senigallia quando quattro amici musicisti mettono in comune le loro esperienze musicali maturate con altri gruppi per creare un suono indipendente e personale che arriva forte e chiaro a chi lo ascolta.
Rosario Camarca (batteria e voce), Marco Pettinelli (basso e voce) e Manuel Zaffini (chitarra e voce).

Parzialmente scremati (Ostra Vetere/Pergola): Il loro genere nasce dal Rock Demenziale e si evolve col tempo diventando sempre più Progressive grazie alla voglia dei quattro musicisti di sperimentare e di creare una vera e propria Avanguardia Musicale definendo il loro genere “Rock Asociale”. Cercano di variare il più possibile il proprio repertorio riuscendo a creare pezzi dal Punk al Demenziale per finire anche al Funky.

In studio si sono cimentati anche nell’uso di Minimoog, tastiere, xilofoni e la tromba per creare un insieme di suoni unico. Con i live esprimono al meglio la loro energia e la loro voglia di trasmettere i loro pensieri in musica.
Matteo Perini (voce e tromba), Jacopo Tommasoni (chitarra), Matteo Mengarelli (basso) e Maurizio Leprini (batteria).

Lo spettacolo di Dubrovka (Senigallia) è un progetto che nasce nel febbraio 2011 dalle menti di Carlo Mengucci (batteria), Matteo Manoni (chitarra e voce) e Paolo Vecchiotti (basso).

“Il nostro prodotto musicale consiste nell’intreccio dei generi da cui ciascuno deriva; ci piace l’energia dei distorti, ci piace il misticismo dei suoni aperti, ci piace dire le cose. I nostri testi si fondano infatti su idee collettive, che si risolvono in parti cantate spezzate da un parlato spesso scomodo. Dubrovka non è nostalgia nazionalpopolare, ma un’alternativa”.

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