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A Senigallia marzo è il mese della donna

In programma un ciclo di incontri e iniziative per l'altra metà del cielo

"Abitare i passi del femminile tra precarietà e creatività"

L’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Senigallia, in collaborazione con le tante associazioni femminili operanti nella città, ha realizzato per il mese di marzo un ciclo di incontri dedicato al mondo femminile dal titolo: “Abitare i passi del femminile tra precarietà e creatività“.

L’obiettivo è riflettere sul momento di crisi attuale, che fa apparire incerto il futuro, sottraendo la concreta possibilità di progettarlo e di gettare uno sguardo in avanti, con lo spirito di invitare le donne ad avere fiducia e ad esaltare le proprie capacità volte a ri-costruire, ri-creare e ri-progettare questo stesso futuro attraverso le innate doti di creatività e sensibilità.

La programmazione messa a punto offrirà in particolare una proposta di lettura teatralizzata per immergersi dentro i diritti delle donne, diritti acquisiti e già consolidati ma anche e soprattutto una esplorazione verso i diritti da acquisire. Sarà Roberta Biagiarelli ad accompagnare le donne in queste letture dedicate alle tematiche delle pari opportunità fra uomini e donne, passando attraverso la lettura di brani di romanzi e racconti di scrittrici di varie nazionalità per recepire come essi ci parlano di desideri, inquietudini, ingiustizie, felicità e infelicità.

All’interno dell’Assessorato alle Pari Opportunità rientra anche un progetto curato da Luca Lavatori: si tratta di un seminario esperienziale di indagine attraverso le metodologie dell’arteterapia sul senso della precarietà economico-esistenziale. Sarà un ciclo di incontri gratuiti prevalentemente indirizzato alle donne, a quelle donne che stanno soffrendo della crisi socio-economico-politica degli ultimi anni e vivono un profondo senso di precarietà.

Questo stato d’animo influisce nelle donne sulla possibilità di immaginare il futuro – spiega l’Assessore comunale alle Pari Opportunità, Paola Curzi – e rappresenta non solo un enorme danno a livello psicologico e umano per ogni singola donna, ma risulta anche terribilmente grave per la sua ricaduta sociale, considerando la donna l’anello di congiunzione tra passato e futuro. Di conseguenza, la precarietà non manda soltanto in crisi i singoli individui, ma sfalda il tessuto sociale.”

Da questo punto di vista l’arteterapia proposta attraverso questo progetto comunale offrirà la possibilità di sperimentare concretamente la bellezza di mettere “in forma” le emozioni e così condividerle.

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