L’IdV Senigallia contro la tesoreria unica centrale
Canti: "Viola il Titolo V della Costituzione, è una rapina, un veleno per i Comuni virtuosi"
Noi dell’Italia dei Valori Senigallia siamo nettamente contrari al ritorno a una gestione centralizzata dei soldi degli Enti locali. E oltre che una vera e propria “rapina” che lo Stato compie nei confronti dei territori, che, invece, avrebbero bisogno di maggiore ossigeno per tirare avanti, questo provvedimento risulta anche essere incostituzionale per violazione del titolo quinto della Carta.
Il fatto che gli Enti locali, ed anche il nostro Comune ovviamente, non siano stati informati del provvedimento la dice lunga su come il governo dei tecnici gestisca i rapporti con gli organismi democraticamente eletti.
Noi dell’Idv Senigallia abbiamo il dovere di denunciare questa sottrazione a discapito dei cittadini. Leggi del genere vanno concertate, non imposte. Tutti sono disponibili a fare sacrifici, ma questa è una norma iniqua che taglia ulteriormente i fondi e che limiterà ancora di più l’autonomia economica e finanziaria degli enti locali, con ripercussioni sui servizi ai cittadini. Senza contare che questo provvedimento porterà a una maggiore criticità dei rapporti con le banche che, in molti casi, hanno già anticipato le somme che lo stato avrebbe dovuto erogare agli enti territoriali.
Sul piano dell’incostituzionalità della norma, che ha l’effetto di escludere gli Enti Locali dalla disponibilità diretta delle proprie risorse depositate presso il sistema bancario, si osserva una gravissima limitazione dell’autonomia delle Regioni e degli Enti Locali prevista dagli articoli 118 e 119 della Costituzione che, inevitabilmente, pregiudica i servizi ai cittadini impedendo ai comuni un corretto e virtuoso utilizzo delle risorse per gran parte provenienti dai tributi locali. Un duro colpo risulterebbe avvenire verso un Comune virtuoso come il nostro.
Tra imbarazzanti retromarce, operazioni di facciata, cedimenti ai lobbisti, quello che era un brutto decreto è stato addirittura peggiorato in commissione fin tanto da poterlo chiamare “liberalizzazioni dei fichi secchi”. E non appare finita, perché tanto tutto verrà approvato con un altro voto di fiducia in piena continuità della parabola berlusconiana.
Se continua così, il governo dei tecnici da tanto sbandierata medicina si rivelerà sempre di più veleno.
E nel caso della tesoreria unica centrale, un veleno per i Comuni virtuosi.
cordiali saluti
andrea
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