La cessione del quinto dello stipendio è una particolare tipologia di prestito personale a cui possono accedere soltanto coloro che sono in possesso di regolare busta paga o pensione, poiché la restituzione del prestito avviene, appunto, con la cessione di una parte dello stipendio o salario fino al quinto del suo ammontare, valutato al netto delle ritenute. Il richiedente può utilizzare la somma concessa come meglio crede, in quanto il prestito è non finalizzato all’acquisto di un bene o servizio.

Generalmente la durata del prestito varia da un minimo di 24 mesi ad un massimo di 120 mesi. Tuttavia il termine massimo della sua durata non può eccedere il termine del rapporto di lavoro per i lavoratore dipendente e il novantesimo anno di età per i pensionati. Viene rimborsato tramite una detrazione dalla busta paga o dalla pensione, quindi è l’azienda presso la quale si lavora o l’INPS o INPDAP ad assumersi la responsabilità del rimborso del prestito. Il datore di lavoro è obbligato, in quanto tale, ad accettare una richiesta di cessione del quinto da parte del dipendente.

Per poter richiedere un prestito personale con la cessione del quinto dello stipendio non si necessitano di garanti né tanto meno di ipoteche da iscrivere sugli immobili, in quanto l’unica garanzia richiesta è il TFR per i dipendenti e la pensione per coloro che la percepiscono.

Il prestito può essere ottenuto anche da parte di chi è stato soggetto di pignoramenti ed iscritto al registro come cattivo pagatore. Per quest’ultimi, infatti, è di generalmente difficile accedere alle normali forme di credito al consumo. Come ogni prestito, può essere estinto anticipatamente e totalmente secondo quanto prestabilito dalla Legge. In questo caso il soggetto dovrà versare all’istituto di credito il capitale residuo nonché gli interessi maturati fino a quel momento, maggiorati dell’1% del capitale rimanente a titolo di compenso d’uscita.